Sicurezza partecipata, nei numeri la massiccia operazione di controllo della Polizia

L'attività di prevenzione in provincia di Vibo Valentia durante la stagione estiva ha esercitato una presenza costante soprattutto nelle zone della movida

Cento denunce, 14 arresti, 33 avvisi orali, venti fogli di via obbligatori e sei Daspo urbani. Non sono solo numeri ma rappresentano la sostanza di una massiccia operazione di controllo assiduo sul territorio messa in atto dalla Questura di Vibo Valentia durante l’estate. Oggi è tempo di bilanci e il questore Rodolfo Ruperti lo fa senza eccessiva enfasi. Come per dire “abbiamo fatto il nostro dovere”. Le zone della movida sono state tenute sotto stretta osservazione con rigore ma senza intralciare il clima di festa e di svago.

E così a conclusione della stagione estiva “molto intensa – viene evidenziato dalla Questura – per la nostra Provincia che, oltre ad aver registrato un notevole afflusso di turisti sia italiani che stranieri, ha visto le donne e gli uomini della Polizia di Stato impegnati in prima linea per garantire uno svolgimento delle vacanze all’insegna della tranquillità e, soprattutto, della sicurezza pubblica”. Tutto nell’ottica di una “sicurezza partecipata”, che da sempre contraddistingue l’azione della Polizia di Stato.

E così a conclusione della stagione estiva “molto intensa – viene evidenziato dalla Questura – per la nostra Provincia che, oltre ad aver registrato un notevole afflusso di turisti sia italiani che stranieri, ha visto le donne e gli uomini della Polizia di Stato impegnati in prima linea per garantire uno svolgimento delle vacanze all’insegna della tranquillità e, soprattutto, della sicurezza pubblica”. Tutto nell’ottica di una “sicurezza partecipata”, che da sempre contraddistingue l’azione della Polizia di Stato.

Le direttive del Comitato

“Sulla base di quanto convenuto in Prefettura in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica – si legge in una nota -, il questore Ruperti ha predisposto mirati servizi straordinari, anche su base interforze, di vigilanza e di ordine pubblico nei luoghi di maggiore aggregazione e afflusso turistico, avendo particolare riguardo alla fascia costiera, ove maggiore è stata la concentrazione di persone, e dove si è registrata una più intensa circolazione di veicoli. Ciò è stato fatto con il preciso intento di mantenere alto lo standard di sicurezza per il capoluogo e tutta la provincia, nonché di contrastare fenomeni quali l’abuso di sostanze alcoliche, lo spaccio e il consumo di sostanze stupefacenti, atteggiamenti di violenza urbana, vandalismo, bullismo ed ogni altra forma diffusa di illegalità, al fine di poter assicurare la dovuta tutela ai residenti, ai frequentatori delle zone della movida, ai clienti dei locali ed ai titolari delle diverse attività commerciali. Il tutto grazie all’azione sinergica svolta dalla Questura, con le sue varie articolazioni, dal Reparto Prevenzione Crimine e dalla Polizia Stradale”.

Una piena sinergia

“In considerazione degli intensi volumi di traffico registrati sulle principali arterie stradali, sono stati infatti intensificati i servizi di vigilanza da parte delle pattuglie della Polizia Stradale e dei comandi delle Polizie Municipali, così da prevenire infortuni o incidenti causati da comportamenti di guida imprudenti o pericolosi. L’attività operativa volta ad assicurare la costante supervisione del territorio è stata effettuata mettendo a punto un preciso piano d’impiego delle Volanti della Questura, del Commissariato di Serra San Bruno e del Posto Fisso di Tropea”.

Il massiccio impegno profuso dagli agenti ha portato ad un’operosità che si è poi tradotta in numeri considerevoli, sia in termini di controlli che di provvedimenti successivamente adottati. Solo nel periodo estivo sono stati infatti controllati 21.899 veicoli e 48.032 persone. In relazione a fatti costituenti reato, la Questura, nei suoi diversi Uffici, ha proceduto alla denuncia di 100 persone, mentre 14 sono state quelle tratte in arresto. Ha fatto seguito l’attività posta in essere dalla Divisione Anticrimine, che ha provveduto, in alcuni casi, all’elaborazione di proposte di provvedimenti restrittivi poi sottoposte al vaglio del Questore.

I controlli sul territorio

35 avvisi orali, quali provvedimenti volti a garantire l’ordine e la sicurezza pubblica con cui il Questore ha invitato individui ritenuti socialmente pericolosi a tenere una condotta conforme alla legge e al vivere sociale; 20 divieti di ritorno o foglio di via obbligatorio, con cui si ingiunge a coloro che non hanno un legame con il territorio, sia esso lavorativo, di residenza o altro, di abbandonare il Comune ove sono stati autori di comportamenti ritenuti socialmente pericolosi; 6 Dacur (o Daspo “Willy”), ossia provvedimenti che hanno colpito soggetti che commettono reati contro la persona nelle vicinanze o all’interno dei pubblici locali, anche durante la movida.
Sono state inoltre proposte al Tribunale di Catanzaro, sezione misure di prevenzione, 5 sorveglianze speciali nei confronti di persone ritenute particolarmente pericolose per la sicurezza pubblica, per le quali si è resa perciò necessaria una misura più incisiva dell’avviso orale. L’attività di prevenzione ha infine riguardato il costante monitoraggio di locali ed esercizi commerciali, attraverso controlli avventori ed accertamenti eseguiti dalla Polizia amministrativa della Divisione Pasi, esteso inoltre a strutture ricettive, circoli privati, sale scommesse e sale slot/vlt, cui ha fatto seguito, in alcuni casi, l’elevazione di sanzioni amministrative.

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