Il tribunale di Vibo Valentia emette sentenza a favore dei consumatori per la riscossione di buoni fruttiferi prescritti. Assistiti dall’avvocato Giusi Fanelli i titolari di buoni fruttiferi ottengono ragione.
“Il risparmio è un diritto costituzionale che va garantito e i soldi risparmiati erano e sono ancora dei titolari che devono riscuoterli”, dice l’avvocato Fanelli. Un diritto di credito che gli è stato negato appena arrivati all’ufficio postale con la giustificazione che il titolo è scaduto, tecnicamente prescritto.
Centinaia aspettavano il verdetto
Centinaia aspettavano il verdetto
Al risparmiatore questo discorso non convince e pertanto si rivolge allo sportello dell’Unione Nazionale Consumatori di Vibo Valentia e tramite l’esperto determinano l’importo che andrebbe riscosso. “Sono centinaia i casi come questi- spiega il difensore Giusi Fanelli – e soprattutto in Calabria, si tratta quasi sempre di somme importanti che il più delle volte si possono recuperare ma che spesso o per disinformazione o per sfiducia, il risparmiatore si arrende”.
Il verdetto del giudice
La sentenza emessa dal Tribunale di Vibo Valentia, in persona del giudice Ida Cuffaro ha dato ragione ai risparmiatori, accogliendo la domanda e affermando che l’obbligo di informazione “è da intendersi come obbligo di Poste Italiane di dare al risparmiatore informazioni precise al momento della sottoscrizione al fine di individuare la scadenza del titolo che costituisce parte integrante del programma negoziale scaturente dalla sottoscrizione del buono fruttifero, sicché l’omessa indicazione da parte dell’intermediario postale della data di scadenza sul titolo, come risulta dai documenti depositati in atti e/o l’omessa informazione in merito alla stessa, costituisce un’ipotesi di inadempimento contrattuale giuridicamente rilevante e imputabile a Poste Italiane”.
L’avvocato Giusy Fanelli ha, quindi, invitato i cittadini in qualità di risparmiatori “a difendere quello che è proprio soprattutto quando si parla di risparmio, fonte di sacrifici fatti per garantire un futuro migliore ai beneficiari, spesso figli e/o parenti”.