I carabinieri di Cirò Marina sono ancora al lavoro per cercare di fare chiarezza sui fatti che hanno portato, nei giorni scorsi, all’arresto di un 22enne del posto il quale, a giudizio degli inquirenti, sarebbe coinvolto in una serie estorsioni subite dal titolare di un locale del centro cittadino, vittima anche di una persecuzione.
I carabinieri di Cirò Marina sono ancora al lavoro per cercare di fare chiarezza sui fatti che hanno portato, nei giorni scorsi, all’arresto di un 22enne del posto il quale, a giudizio degli inquirenti, sarebbe coinvolto in una serie estorsioni subite dal titolare di un locale del centro cittadino, vittima anche di una persecuzione.
L’imposizione
Secondo quanto ricostruito finora, e come già raccontato a fine novembre, il tutto sarebbe iniziato nel luglio scorso, quando al commerciante sarebbe stato imposto di pagare 300 euro al mese, con tanto di minaccia di incendiargli il locale. Nei mesi successivi, poi, sarebbero seguite delle intimidazioni e gli sarebbero stati sottratti dei beni: cosa che impaurì talmente il commerciante da indurlo, addirittura, a chiudere l’attività. Nel quadro della vicenda, un ruolo rilevante sarebbe emerso oggi a carico anche di un altro soggetto, un 26enne considerato complice nell’estorsione di luglio.
La misura cautelare
A seguito dell’interrogatorio preventivo reso da quest’ultimo, gli elementi acquisiti hanno portato gli investigatori a ritenere di aver definito con maggiore precisione la sua posizione e di aver ricostruito il suo contributo nella vicenda. Sulla base di quanto ricostruito dai carabinieri, il gip del Tribunale di Crotone, su richiesta della Procura, ha oggi emesso una misura cautelare nei confronti dell’uomo, ovvero un divieto di dimora nel Comune di Cirò Marina, eseguita nelle ultime.


