Il reggino Pietro Gaeta nominato nuovo procuratore generale della Cassazione

Magistrato nato a Reggio Calabria, Gaeta succede a Luigi Salvato. Guiderà l’azione disciplinare sui magistrati e sarà membro di diritto del Csm

Il Csm ha nominato Pietro Gaeta come nuovo procuratore generale della Corte di Cassazione. La decisione è stata presa durante un plenum straordinario presieduto dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Gaeta ha ottenuto 20 voti a favore, mentre l’altro candidato, Pasquale Fimiani, ne ha ricevuti 9; si è registrata un’astensione.  

Nato a Reggio Calabria nel 1958, Gaeta è entrato in magistratura nel 1981. Nel corso della sua carriera, ha ricoperto vari ruoli, tra cui giudice presso il Tribunale di Paola, pretore a Melito di Porto Salvo e Reggio Calabria, e sostituto procuratore presso il Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria e la Procura di Palmi. Nel 2019 è diventato avvocato generale della Corte di Cassazione.  

Nato a Reggio Calabria nel 1958, Gaeta è entrato in magistratura nel 1981. Nel corso della sua carriera, ha ricoperto vari ruoli, tra cui giudice presso il Tribunale di Paola, pretore a Melito di Porto Salvo e Reggio Calabria, e sostituto procuratore presso il Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria e la Procura di Palmi. Nel 2019 è diventato avvocato generale della Corte di Cassazione.  

Durante la sua esperienza in Cassazione, Gaeta ha seguito importanti procedimenti, tra cui il caso Parmalat, la vicenda della scuola Diaz durante il G8 di Genova, il processo “Borsellino quater” e il “piano Condor”.  

Il presidente Mattarella ha espresso fiducia nelle capacità di Gaeta, definendolo una “guida salda” per la Procura Generale della Cassazione e sottolineando le sue qualità professionali “note e indiscusse”.  

Gaeta succede a Luigi Salvato, che andrà in pensione il 10 marzo 2025. Nel suo nuovo ruolo, Gaeta sarà titolare, insieme al Ministro della Giustizia, dell’azione disciplinare nei confronti dei magistrati e diventerà membro di diritto del Csm.  

La nomina di Gaeta è stata sostenuta dai consiglieri di orientamento progressista del Csm, mentre Fimiani ha ricevuto l’appoggio dei laici di centrodestra e di alcuni membri di Magistratura Indipendente.

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