Il Consiglio comunale di Lamezia Terme ha approvato un documento unitario di condanna dopo gli ultimi atti intimidatori ai danni di alcuni esercizi commerciali. Alla riunione del Consiglio, svoltasi in forma straordinaria e aperta, hanno partecipato imprenditori e rappresentanti di enti e associazioni di categoria.
Le autorità presenti
Le autorità presenti
Fra i presenti, il presidente del Tribunale, Giovanni Garofalo, il vescovo, Serafino Parisi, l’assessore regionale Antonio Montuoro ed i vertici cittadini delle forze dell’ordine. La seduta si é aperta con l’intervento della presidente del Consiglio comunale, Maria Grandinetti, che ha definito la riunione “un momento di ascolto, unità e confronto.
Lavoro comune
“La nostra comunità – ha affermato la presidente Grandinetti – non si piega alle intimidazioni”. È intervenuto, tra gli altri, il presidente del Tribunale, Giovanni Garofalo, che ha parlato di “massima collaborazione con gli enti preposti e con il Comune”. Il vescovo Parisi ha sottolineato “il sostegno e la vicinanza della Chiesa alle vittime delle intimidazioni. Occorre, comunque, un lavoro di formazione delle coscienze”.
Segno tangibile
L’assessore Montuoro ha evidenziato “la necessità di una sinergia fra le istituzioni ed il tessuto sociale sociale della città, che deve dire no a questi fatti. Come Regione – ha aggiunto Montuoro – vogliamo investire sui giovani con le giornate della legalità. L’iniziativa di stamattina deve lasciare un segno tangibile. Dobbiamo fare capire alla nostra classe imprenditoriale che bisogna denunciare ed in questo senso dobbiamo far sentire la nostra vicinanza e il nostro sostegno. Dobbiamo anche aprire un tavolo permanente di confronto su queste tematiche”.
Presa di coscienza civile
Vicinanza è stata espressa anche dal presidente della Camera di commercio di Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia, Pietro Falbo, e dai rappresentanti di Coldiretti e Confcommercio e dell’associazione antiracket. “Abbiamo deciso di convocare questa seduta aperta del Consiglio comunale – ha affermato, nel suo intervento conclusivo, il sindaco, Mario Murone – per dare un segno di vicinanza e di sostegno alle vittime delle intimidazioni ed alle forze dell’ordine. Quello che serve, insieme alla videosorveglianza ed al rafforzamento dei controlli, è una presa di coscienza civile a tutti i livelli. Dobbiamo essere testimoni quotidiani di legalità”. (Ansa)


