Zampognari provenienti da ogni angolo della Calabria si ritroveranno a Spadola (Vv) per celebrare la tradizionale zampogna a chiave delle Serre (così chiamata per la presenza di una chiave – solitamente realizzata artigianalmente con un cucchiaino – che permette di emettere una nota altrimenti impossibile da eseguire). L’iniziativa – organizzata dal comitato festa di san Nicola, con il patrocinio del Comune – rappresenta un omaggio alla memoria di due insigni spadolesi: i fratelli Domenico e Gregorio Tassone, ritenuti dagli esperti due vere e proprie eccellenze nel campo della musica tradizionale calabrese. La manifestazione prenderà il via alle 17.00 quando, nella sala consiliare del municipio, il sindaco di Spadola, Antonio Rosso, avvierà i lavori del convegno dal titolo “La zampogna a chiave delle Serre”.
Interventi
Interventi
L’incontro – moderato dal vicesindaco Vitantonio Tassone – sarà animato dagli interventi del polistrumentista e costruttore di zampogne, Giuseppe Muraca; dall’ebanista pipaio e suonatore di zampogna, Vincenzo Grenci; dal musicista e cantastorie Domenicantonio Tassone e dall’etnomusicologo Sergio Di Giorgio. Al termine del convegno, entreranno in scena proprio loro, gli zampognari, i quali, dopo aver ricevuto una pergamena ricordo, effonderanno il suono dei loro strumenti per le vie di Spadola fino all’imbrunire, quando lasceranno il proscenio al tradizionale “fuoco sacro” di Puricinedha”.
Puricinedha
In occasione dell’inizio della novena in onore del santo patrono san Nicola, gli abitanti di Spadola allestiscono, infatti, una delle rappresentazioni più suggestive dell’intera Calabria. Dopo aver costruito fantocci imbottiti di paglia – con tanto di sfondo scenografico – in ogni piazza, gli abitanti del borgo attendono che la statua di san Nicola venga portata nella piazza principale, per dare il via a “Puricinedha”: i fantocci vengono dati alle fiamme il cui riverbero contrasta il buio che segue il tramonto. Il fuoco e il fumo fanno quindi da cornice allo spettacolo, le cui radici vanno cercate in un rito anticamente celebrato per ringraziare la divinità per i frutti della mietitura.
Una volta spenti i bagliori del fuoco, entreranno in scena le tavole imbandite attorno alle quali molte famiglie chiameranno a raccolta parenti e amici per dare luogo a libagioni destinate a concludersi solo a tarda ora. In piazza Ionadi, invece, sarà allestita una speciale cena in onore degli ospiti della serata, ovvero gli zampognari il cui palato sarà deliziato dai prodotti tipici locali, tra cui il tradizionale ragù di capra, l’animale simbolo della tradizione agropastorale calabrese, da cui storicamente si ricava l’otre che alimenta il suono delle zampogne.