A caccia di quei rifiuti che il mare non porta più, sei battelli pagati dalla Regione

Si cercano sacchetti di plastica ma i nemici del mare sono scoli fognari, depuratori malfunzionanti e scarichi abusivi che nessuno vede

Battelli che vanno su è giù per le coste calabresi per pulire gli specchi d’acqua. Da chi e da che cosa non si sa. Forse si spera che arrivi qualche sacchetto di plastica per poi fare di tutto per pescarlo. Oppure che non si vogliano dragare addirittura i fondali del mar Tirreno e dello Ionio; allora in questo caso il discorso cambia. In ogni caso l’impressione che si coglie è che si vuole combattere l’inquinamento senza volto, distogliendo l’attenzione dai depuratori che non funzionano, dagli scoli fognari abusivi (questi un nome e un cognome ce l’avrebbero) o dalle fiumare che portato a mare di tutto e di più. Però la Regione pensa a presentare, pensa di apparire. Così come ha fatto con i battelli presentati qualche giorno fa.

Il progetto è stato illustrato, nella sede della Capitaneria di porto di Vibo Marina, dal direttore generale del dipartimento regionale all’Ambiente, Salvatore Siviglia, dai responsabili di Garbage Group, dal commissario di Arpacal Michelangelo Iannone, dai dirigenti regionali Francesco Costantino e Raffaele Mangiardi, e dal direttore di Calabria Verde, Giuseppe Oliva.
<L’impiego, per il secondo anno consecutivo, di queste speciali imbarcazioni – ha affermato Siviglia – si inserisce nelle diverse attività messe in campo dalla Giunta regionale nell’ambito della strategia d’intervento a tutela dell’ecosistema e a difesa del mare calabrese. Infatti, dopo la creazione della control room regionale, dove tutte le segnalazioni vengono processate in tempo reale, grazie agli operatori della sorveglianza idraulica, presenti lungo le foci dei fiumi, agli operatori di Arpacal e di Anton Dohrn, che attraverso i propri laboratori mobili verificano l’eventuale presenza di inquinamento ambientale, con l’attivazione dei battelli pulisci mare si chiude la filiera delle segnalazioni con l’intervento di raccolta di materiali inquinanti. Pertanto, il sistema di monitoraggio così concepito opera a 360 gradi per rendere più efficaci le azioni programmate e consente di agire in tempo reale a difesa dell’intero ambiente marino costiero>.
Siviglia ha evidenziato come <questa strategia, fortemente voluta dal presidente Roberto Occhiuto e coordinata dall’assessore regionale all’Ambiente, Giovanni Calabrese, unitamente alle altre azioni messe in campo con contributi finanziari e con il continuo monitoraggio degli impianti di depurazione, contribuirà sicuramente a migliorare la qualità delle acque di balneazione>. Purtroppo lo studio delle acque è una vecchia prassi alla Regione ma di fatti concreti non se ne sono mai visti, se non quelli di far nascere laboratori privati galleggiati.

Il progetto è stato illustrato, nella sede della Capitaneria di porto di Vibo Marina, dal direttore generale del dipartimento regionale all’Ambiente, Salvatore Siviglia, dai responsabili di Garbage Group, dal commissario di Arpacal Michelangelo Iannone, dai dirigenti regionali Francesco Costantino e Raffaele Mangiardi, e dal direttore di Calabria Verde, Giuseppe Oliva.
<L’impiego, per il secondo anno consecutivo, di queste speciali imbarcazioni – ha affermato Siviglia – si inserisce nelle diverse attività messe in campo dalla Giunta regionale nell’ambito della strategia d’intervento a tutela dell’ecosistema e a difesa del mare calabrese. Infatti, dopo la creazione della control room regionale, dove tutte le segnalazioni vengono processate in tempo reale, grazie agli operatori della sorveglianza idraulica, presenti lungo le foci dei fiumi, agli operatori di Arpacal e di Anton Dohrn, che attraverso i propri laboratori mobili verificano l’eventuale presenza di inquinamento ambientale, con l’attivazione dei battelli pulisci mare si chiude la filiera delle segnalazioni con l’intervento di raccolta di materiali inquinanti. Pertanto, il sistema di monitoraggio così concepito opera a 360 gradi per rendere più efficaci le azioni programmate e consente di agire in tempo reale a difesa dell’intero ambiente marino costiero>.
Siviglia ha evidenziato come <questa strategia, fortemente voluta dal presidente Roberto Occhiuto e coordinata dall’assessore regionale all’Ambiente, Giovanni Calabrese, unitamente alle altre azioni messe in campo con contributi finanziari e con il continuo monitoraggio degli impianti di depurazione, contribuirà sicuramente a migliorare la qualità delle acque di balneazione>. Purtroppo lo studio delle acque è una vecchia prassi alla Regione ma di fatti concreti non se ne sono mai visti, se non quelli di far nascere laboratori privati galleggiati.

<I battelli – ha dichiarato Paolo Baldoni, Ceo di Garbage Group – dotati di droni per la sorveglianza e la rilevazione di rifiuti galleggianti in mare, Rov sottomarini per scannerizzare i fondali e geo referenziare i rifiuti, sonde parametriche per monitorare la salubrità delle acque in tempo reale e kit antinquinamento per schiume, idrocarburi, sostanze grasse e oleose in superficie e semi sommerse, sono estremamente efficaci per la raccolta di ogni genere di rifiuti in mare, consentendo i risultati raggiunti lo scorso anno dove la Calabria si è dimostrata la Regione italiana più attenta alla tutela della salubrità del mare e delle sue coste>.
<Sono sicuro – ha concluso – che anche questo anno, a fine servizio, l’Ammirazione, i cittadini calabresi e i tantissimi turisti rimarranno soddisfatti dei risultati ottenuti che, a questo punto, non sono più una piacevole sorpresa, ma un’azione strategica unica nel Mediterraneo da prendere ad esempio da coloro che amano il mare e che fanno della Blue economy un volano di sviluppo straordinario delle proprie economie>. Non rimane che aspettare i risultati. L’inizio della stagione non è stata certo promettente.

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