“Per un governatore di centrodestra aprire una discussione all’interno della sua coalizione su un tema cosi importante come l’autonomia differenziata certamente non è conveniente. Il testo originario di Calderoli non prevedeva la possibilità di differire le intese sino alla definizione dei Lep, quelle sono modifiche che ho fatto introdurre dai parlamentari e dai ministri di Forza Italia, e questo lo rivendico come un merito”. Lo ha detto Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria e vice segretario nazionale di Forza Italia, intervenendo ad un dibattito sull’autonomia differenziata organizzato con alcuni governatori alla festa della Cgil Basilicata, in corso a Matera.
“La legge Calderoli era e rimane una legge che ha due vagoni: l’autonomia differenziata, che è una possibilità offerta dalla Costituzione; e i diritti sociali e civili da garantire allo stesso modo in tutto il Paese, questo secondo è un obbligo.
“La legge Calderoli era e rimane una legge che ha due vagoni: l’autonomia differenziata, che è una possibilità offerta dalla Costituzione; e i diritti sociali e civili da garantire allo stesso modo in tutto il Paese, questo secondo è un obbligo.
Non ho mai cambiato opinione, sin dalla prima Conferenza delle Regioni che ha discusso questo tema: se attraverso la legge Calderoli si ottiene il superamento della spesa storica questo è un grande risultato per il Mezzogiorno. Al momento, però, è arrivato in stazione solo il vagone dell’autonomia differenziata. Per la definizione e il finanziamento dei Lep siamo ancora a caro amico. Ma nelle ultime settimane, grazie al dibattito che si è aperto anche nel centrodestra, è cambiato il mood nella coalizione e soprattutto all’interno del mio partito in merito all’autonomia differenziata”.
“La legge – prosegue Occhiuto – dice che è possibile fare intese solo dopo la definizione dei Lep, ma ci sono nove materie non ‘lepizzabili’ sulle quali si potrebbe invece procedere subito. Io ho chiesto di fermarci e di aspettare. Ho fatto un esempio, poi ripreso dal mio segretario Antonio Tajani, relativo al commercio estero. Cosa succede agli agricoltori o ai produttori di vino calabresi o campani se cinque Regioni si rendono autonome sul commercio estero? Nessuno lo sa. Allora serve prima una valutazione d’impatto. Qualcuno dice che queste nove sono materie minori. E allora perché dobbiamo fare le intese? Per questo ho chiesto al governo una moratoria: prima definiamo e finanziamo i Lep e poi facciamo le intese su tutto, sulle materie Lep e su quelle non Lep”.
“Non temo l’autonomia – ha detto Occhiuto – vorrei però evitare, e lo dico alla mia coalizione, di dare una bandierina che non risolve i problemi degli italiani né al Sud né al Nord. Questa autonomia differenziata sarà contestata anche al Nord, perché il testo Calderoli non prevede il residuo fiscale, e presto se ne accorgeranno anche i cittadini del Nord”.