Marisa Manzini torna a Vibo, questa volta per raccontare la donna che s’è ribellata alla ’ndrangheta

Le inchieste del magistrato, per anni alla Dda di Catanzaro, portarono a sancire l'esistenza della cosca Mancuso e del suo dominio assoluto sul territorio

Marisa Manzini torna a Vibo Valentia, dopo il dibattito del 30 agosto scorso a Vibo Marina, nel giardino de “La Rada” su Storie di Resistenze. Ma questa volta lo fa nelle vesti di scrittrice. L’appuntamento è fissato per domenica 20 ottobre alle 18,30 a palazzo Gagliardi. Sarà presentato il suo nuovo libro, “Il Coraggio di Rosa. Storia di una donna che ha ripudiato la ‘ndrangheta”. E chi meglio di un magistrato che della lotta alle cosche ha fatto il suo modo di essere e di agire avrebbe potuto “immaginare” una storia così drammaticamente appassionante? Marisa Manzini è sostituto procuratore generale presso la Corte d’Appello di Catanzaro ma la sua esperienza più significativa rimane quella della lotta alla ‘ndrangheta vibonese, ai Mancuso di Limbadi in particolare. Anni di lavoro, di inchieste, di processi infiniti non l’hanno mai indotta a gettare la spugna. Un esempio per tutti.

“Siamo davvero contenti – afferma l’assessore alla Cultura, Stefano Soriano – di poter ospitare la dottoressa Manzini nella nostra città, una città che lei conosce bene e nella quale ha lasciato un ricordo nitidissimo grazie alle molteplici inchieste antimafia condotte, ed anche per questo è un appuntamento al quale teniamo particolarmente. Il magistrato, qui in veste non inedita di scrittrice, ci offrirà l’occasione di guardare con occhi diversi il percorso di una donna che ha deciso di ribellarsi a quel mondo governato da logiche perverse e sanguinarie che è la ‘ndrangheta. Invitiamo tutta la cittadinanza a partecipare”.

“Siamo davvero contenti – afferma l’assessore alla Cultura, Stefano Soriano – di poter ospitare la dottoressa Manzini nella nostra città, una città che lei conosce bene e nella quale ha lasciato un ricordo nitidissimo grazie alle molteplici inchieste antimafia condotte, ed anche per questo è un appuntamento al quale teniamo particolarmente. Il magistrato, qui in veste non inedita di scrittrice, ci offrirà l’occasione di guardare con occhi diversi il percorso di una donna che ha deciso di ribellarsi a quel mondo governato da logiche perverse e sanguinarie che è la ‘ndrangheta. Invitiamo tutta la cittadinanza a partecipare”.

L’autrice dialogherà con l’avvocato Ketty De Luca; previsto inoltre un intervento sul tema del giornalista di LaCnews24 Pablo Petrasso. L’evento, patrocinato dal Comune di Vibo Valentia, è organizzato e curato da Maria Teresa Marzano, e fa seguito al precedente apprezzatissimo appuntamento con ospite il giornalista e conduttore di Report Sigfrido Ranucci.

Prima uscita a Lamezia

“Il coraggio di Rosa” è stato presentato in anteprima ieri sera nel Chiostro di San Domenico a Lamezia Terme. A dialogare con il magistrato la giornalista di Rai Uno, Elena Brandi. Un’occasione per Marisa Manzini per raccontare il suo romanzo, che potremmo definire realista; ambientato nel territorio calabrese che pone un focus su due figure femminili: un magistrato e la moglie di un boss di ‘ndrangheta che decide di collaborare con la giustizia. Due donne, due destini diversi ma complici nella speranza: di cambiamento e di nuova vita. L’autrice descrive inizialmente Rosa come una donna fragile, una donna che si è lasciata conquistare dall’amore e dalla vita da regina che un uomo senza scrupoli le aveva offerto, “prendendosela” come un capriccio, l’ennesimo trofeo da conquistare. Rosa che diventa manifesto di speranza, una donna in grado di tagliare il cordone che la legava a quell’uomo, a quella gabbia dorata costruita intorno a lei in nome di un futuro migliore per sé stessa e per il suo bambino.

Donne di ’ndrangheta e di giustizia

Donne, donne di ‘ndrangheta, donne di giustizia, donne che mettono alla luce figli per i quali vogliono un futuro migliore. Donne e la loro forza. Un romanzo avvincente, scritto in modo semplice ma d’impatto, una prima opera che si potrebbe definire di “verismo contemporaneo” per le capacità descrittive e il tema centrale nella società del sud Italia e non solo. Il “Coraggio di Rosa” fa riflettere, spinge a sperare e manda un messaggio: anche gli intranei alle famiglie di ‘ndrangheta possono cambiare perché il cambiamento è possibile per tutti.

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