I due commissari di Europa Verde-Verdi della provincia di Vibo Valentia, Gianpiero Menniti e Raffaella Cosentino, intervengono sul tema dell’”abbrutimento del territorio provinciale, spesso ad opera di ignoti che abbandonano rifiuti, non solo domestici, lungo alcune strade di collegamento che solcano la splendida area della provincia di Vibo”.
Una triste situazione
Una triste situazione
Menniti e Cosentino in particolare si soffermano su una “tristissima situazione che da tempo è divenuta oggetto di accorate proteste sfociate finanche in un esposto, inoltrato dal Wwf regionale alla Procura della Repubblica lo scorso marzo 2023”.
“Ci riferiamo all’itinerario della strada provinciale numero 87 nel tratto San Cono-Briatico che da lunga pezza versa in uno stato di degrado che caratterizza alcuni chilometri dell’arteria in questione e i terreni immediatamente a margine della stessa. Un accumulo sistematico e ripetuto nel tempo di rifiuti di diversa tipologia, urbani e speciali, pericolosi e non pericolosi, che sono sparsi ovunque. Non siamo di fronte solo a un semplice abbandono da parte di cittadini ma di un fenomeno reiterato di smaltimento illecito di rifiuti speciali ad opera di imprese”.
Rifiuti a monte del torrente Murria
Nel proseguire il ragionamento, Menniti e Cosentino rincarano la dose: “Ad aggravare la situazione concorre il fatto che quest’enorme quantità di rifiuti si trova a monte del torrente Murria che attraversa questo lembo di territorio e scorrendo raggiunge, ben presto, il mare di Briatico”.
E su questo specifico punto, citando il dettagliato esposto del Wwf inoltrato dall’allora delegato regionale Angelo Calzone, i commissari di Europa Verde-Verdi invitano a un’urgente riflessione: “Il torrente Murria è un bene paesaggistico che subisce, a causa dell’abbandono incontrollato di rifiuti sopra descritto, una grave compromissione dell’aspetto estetico – dunque della sua bellezza naturale – e biologico e un deterioramento di carattere eco-sistemico. I rifiuti impattano in modo consistente sulle forme di vita animale e vegetale che popolano il torrente, le sponde dello stesso e il tratto di mare interessato dalla foce del corso d’acqua, mettendo a rischio la sopravvivenza delle specie e la stessa salute dei cittadini”.
“Vi è nel complesso una situazione di degrado e di inquinamento dei suoli e delle acque che si perpetua nell’indifferenza degli Enti territorialmente competenti, sollevando il tema dell’impotenza delle istituzioni e di chi è tenuto alla vigilanza e al controllo, situazione di degrado che produce danni all’ambiente, all’equilibrio naturale e al paesaggio e non ultimo e per chiara conseguenza, anche alla salute umana”.
Le proteste dei cittadini
Invano, peraltro, alcuni cittadini della zona, più attenti e coscienziosi, hanno tentato di rendere nota la triste situazione, di documentarla attraverso immagini, di sollecitare interventi e di manifestarne l’urgenza, ma senza trovare alcun riscontro.
“Il tema dello sviluppo è oggi strettamente legato a un turismo di qualità, capace di consolidare l’apprezzamento verso il territorio: in questo solco, nulla è più importante della tutela del paesaggio, dell’azione efficace contro l’inquinamento, del mantenimento del decoro naturale, di un sistema di gestione dei rifiuti virtuoso. Questa è la ‘politica del futuro’ per le nostre comunità. Ed è quanto le istituzioni locali debbono cimentarsi a fare come atti prioritari dell’impegno pubblico che non possono, razionalmente, per interesse generale, essere posti in secondo piano, come purtroppo accade. Come accade da tempo per questa situazione emblematica a San Cono – Briatico”, concludono amaramente Menniti e Cosentino.