Il randagismo rappresenta una delle problematiche più urgenti e sottovalutate. Ogni anno, migliaia di animali domestici, principalmente cani e gatti, vengono abbandonati, alimentando un fenomeno che ha ripercussioni non solo sugli animali stessi, ma anche sulla salute pubblica, sull’ambiente e sulla sicurezza delle comunità.
Lamezia Terme è una città che presenta delle criticità in tema di gestione degli animali domestici e conseguente randagismo. Da un’area cani, al parco Peppino Impastato, piccola, non attrezzata e neanche ancora inaugurata a un canile comunale che dovrà trovare nuova collocazione. La gestione del canile municipale di Lamezia Terme infatti è regolata da un sistema che coinvolge la società in-house “Lamezia Multiservizi”. La struttura si trova in località Stretto e, attualmente, opera come canile rifugio, ma sono in corso adeguamenti per trasformarla in un’oasi canina, migliorando così l’adozione e il benessere degli animali ospitati.
Lamezia Terme è una città che presenta delle criticità in tema di gestione degli animali domestici e conseguente randagismo. Da un’area cani, al parco Peppino Impastato, piccola, non attrezzata e neanche ancora inaugurata a un canile comunale che dovrà trovare nuova collocazione. La gestione del canile municipale di Lamezia Terme infatti è regolata da un sistema che coinvolge la società in-house “Lamezia Multiservizi”. La struttura si trova in località Stretto e, attualmente, opera come canile rifugio, ma sono in corso adeguamenti per trasformarla in un’oasi canina, migliorando così l’adozione e il benessere degli animali ospitati.
La gestione include spese specifiche per il personale, un veterinario obbligatorio, e interventi di manutenzione e igiene. Per il 2024, il budget totale è di circa 330.000 euro. È previsto il trasferimento della struttura entro il 2025, a causa della costruzione di una terza vasca per i rifiuti nella stessa area. Il Comune ha avviato la ricerca di un nuovo sito e il progetto di un canile moderno.
Critiche al Comune
“Il comune ha una sua responsabilità per quanto riguarda i cani vaganti sul territorio, la Multiservizi è l’ente in-house che gestisce il canile municipale. Abbiamo avuto anni che conteneva quasi 700 cani adesso siamo arrivati sotto i 250 quindi il numero si è molto ridimensionato. Sono stati fatti dopo una serie di sequestri una serie di lavori di riorganizzazione.”
Alla base del randagismo vi sono molteplici fattori, tra cui l’abbandono degli animali da parte di proprietari irresponsabili, la mancanza di sterilizzazioni e l’insufficienza di campagne di sensibilizzazione.
“Ci deve essere un’educazione civica, una corretta impostazione di quella che deve essere la detenzione di quello che è l’animale di proprietà perché se l’animale di proprietà non è correttamente tenuto cioè non è microchippato o viene lasciato libero di andare in giro è chiaro che non fa altro che andare ad alimentare quello che è il serbatoio del randagismo.”
Una questione di civiltà
Il randagismo non è soltanto una questione di benessere animale, ma un tema di civiltà. Affrontarlo significa promuovere una cultura basata sul rispetto, la responsabilità e la convivenza armoniosa con gli animali. Solo attraverso un impegno collettivo e una visione lungimirante sarà possibile arginare questo fenomeno e garantire un futuro migliore per gli animali e le comunità.