Infermieri e oss precari, sindacati all’attacco: l’Asp di Vibo dia risposte concrete

Contratti scaduti e rischio esuberi per infermieri e operatori socio sanitari. Le organizzazioni sindacali chiedono un piano di stabilizzazione immediato

Il 7 gennaio 2025 le principali sigle sindacali del settore sanitario (Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Nursing Up, Nursind e Fials) si sono riunite per affrontare l’emergenza relativa al mancato rinnovo dei contratti di lavoro degli infermieri e operatori socio-sanitari assunti durante la pandemia e attualmente senza occupazione.

Durante l’incontro, le organizzazioni sindacali hanno ribadito la necessità di un’azione immediata per garantire la continuità lavorativa e la stabilizzazione di questi lavoratori. Con un documento congiunto, è stata formalmente richiesta un’urgente convocazione della Commissione straordinaria dell’Azienda sanitaria provinciale (Asp) di Vibo Valentia per discutere i seguenti temi: resoconto del gruppo di lavoro esubero personale; piano del fabbisogno aziendale; reintegro e proroga dei contratti scaduti il 31 dicembre 2024; stabilizzazione dei precari Covid; criteri adottati per il rinnovo dei contratti a tempo determinato.

Durante l’incontro, le organizzazioni sindacali hanno ribadito la necessità di un’azione immediata per garantire la continuità lavorativa e la stabilizzazione di questi lavoratori. Con un documento congiunto, è stata formalmente richiesta un’urgente convocazione della Commissione straordinaria dell’Azienda sanitaria provinciale (Asp) di Vibo Valentia per discutere i seguenti temi: resoconto del gruppo di lavoro esubero personale; piano del fabbisogno aziendale; reintegro e proroga dei contratti scaduti il 31 dicembre 2024; stabilizzazione dei precari Covid; criteri adottati per il rinnovo dei contratti a tempo determinato.

Un allarme sociale

La questione dei contratti scaduti al 31 dicembre 2024 ha generato, secondo i sindacati, un “forte allarme sociale”, coinvolgendo “centinaia di lavoratori e le loro famiglie”. Le sigle sindacali hanno sottolineato come “questa situazione sia drammatica sia dal punto di vista occupazionale che dal punto di vista della salute pubblica, rischiando di compromettere i livelli essenziali di assistenza sanitaria sul territorio”.

“Sin da subito – si legge nel comunicato – ci siamo posti al fianco dei lavoratori, dimostrando vicinanza e solidarietà. Il nostro impegno è stato costante, attraverso un dialogo quotidiano con le istituzioni per trovare una soluzione a questa emergenza”.

Rinnovo parziale dei contratti

Le pressioni sindacali hanno “già prodotto un primo risultato concreto: il rinnovo, seppur parziale, dei contratti di circa la metà dei lavoratori interessati, per un periodo di due mesi”. Tuttavia, le organizzazioni sindacali ritengono, però, che questa misura sia “insufficiente”.

“Non ci fermeremo qui. Il nostro obiettivo rimane la stabilizzazione di tutti i lavoratori precari in possesso dei requisiti”, hanno dichiarato i rappresentanti sindacali, evidenziando come questi professionisti abbiano accumulato un’esperienza essenziale durante la gestione della pandemia e siano fondamentali per garantire un servizio sanitario efficiente.

Le richieste

Le organizzazioni sindacali hanno ribadito la loro determinazione a ottenere la stabilizzazione dei lavoratori precari che hanno maturato i requisiti necessari. La proroga temporanea dei contratti rappresenta solo una soluzione tampone e non garantisce la sicurezza occupazionale nel lungo termine.

“Continueremo a batterci senza sosta – conclude il comunicato – fino a quando non sarà raggiunto un accordo definitivo che garantisca stabilità lavorativa ai precari Covid”.

Le sigle sindacali restano in attesa di un confronto con la Commissione straordinaria dell’Asp, confidando che le istituzioni locali riconoscano il valore del personale sanitario precario e si impegnino a garantire loro un futuro lavorativo certo.

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