Sindacato compatto: solidarietà e vicinanza al personale tagliato fuori dall’Asp

Le organizzazioni di categoria chiedono un incontro con i vertici dell'Azienda per fare luce sull'utilizzo del personale

Solidarietà e vicinanza a tutti i dipendenti a cui non è stato rinnovato il contratto e oggi chiedono a gran voce di essere stabilizzati avendo raggiunto il requisito minimo previsto per legge è stata espressa da tutte le organizzazioni sindacali di categoria. Al loro fianco i vertici di Funzione Pubblica Cgil, Cisl Fp, UilFpl, Nursingup, Fials e Nursind; evidenziano che in un “periodo di incertezze e difficoltà, il sostegno ai lavoratori rimane una priorità assoluta, un sostegno che va anche nell’ottica di garanzia dei servizi e soprattutto del diritto alla salute che oggi con il venir meno di queste figure professionali è messo a dura prova”.

Incontro con l’Asp

Incontro con l’Asp

Secondo quanto evidenziato, le organizzazione sindacali hanno chiesto “un incontro con l’Azienda Sanitaria di Vibo Valentia per ottenere un quadro chiaro e dettagliato della situazione prospettata riguardo l’esubero di personale, esubero che a nostro avviso non esiste. Siamo determinati a proseguire il confronto, convinti che la questione possa essere risolta con trasparenza e dialogo laddove ci sia la voglia e lo spirito di collaborare per arrivare ad un risultato. Abbiamo chiesto di visionare il lavoro che questa azienda sanitaria ha svolto al fine di valutare l’esistenza o meno di questo esubero – riferiscono -. Un lavoro su cui le scriventi vogliamo analizzare e aprire il confronto, in quanto un eventuale risultato negativo del fabbisogno significherebbe che qualcosa non ha funzionato tra la trasmissione e i calcoli, e questo avrebbe un risvolto importante in tutta questa vicenda”.

Pronti a trovare soluzioni

Secondo le organizzazioni di categoria “il Decreto Commissariale 192/2019 stabilisce chiaramente i requisiti a cui ogni azienda deve attenersi per il fabbisogno del personale. Tuttavia, pensiamo che tra la comunicazione dei dati e il calcolo del fabbisogno, questo decreto non sia stato rispettato in modo adeguato, soprattutto se rapportato anche ad altre aziende sanitarie che hanno lo stesso volume di flussi se non addirittura inferiore. Siamo pronti a dimostrare con i fatti le nostre posizioni e a trovare soluzioni concrete. Confermiamo il nostro impegno costante e la nostra disponibilità a confrontarci come abbiamo sempre fatto per la tutela dei diritti e in questo caso del futuro dei lavoratori. La nostra lotta continua, uniti per un lavoro dignitoso e sicuro per tutti, a garanzia del diritto alla salute”.

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