Il movimento civico “Liberamente”, espressione diretta dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco di Serra San Bruno Alfredo Barillari, chiama a raccolta cittadini, istituzioni, associazioni e comitati per una manifestazione a difesa dell’ospedale San Bruno e a tutela del personale sanitario.
L’appuntamento è fissato per venerdì 31 gennaio, alle 10, davanti agli uffici dell’Asp di Vibo Valentia. L’obiettivo è chiaro: proteggere il diritto alla salute e garantire un futuro al presidio ospedaliero, pilastro fondamentale per l’intero comprensorio.
L’appuntamento è fissato per venerdì 31 gennaio, alle 10, davanti agli uffici dell’Asp di Vibo Valentia. L’obiettivo è chiaro: proteggere il diritto alla salute e garantire un futuro al presidio ospedaliero, pilastro fondamentale per l’intero comprensorio.
“Oggi più che mai – dichiarano gli organizzatori – è necessaria l’unione di tutte le forze sociali e politiche, superando divisioni e polemiche, per raggiungere un obiettivo comune: salvaguardare il nostro ospedale e la dignità del personale sanitario che vi lavora ogni giorno con impegno e sacrificio”.
La manifestazione si propone come un momento di unità e solidarietà, lanciando un forte appello a tutte le realtà del territorio affinché partecipino con spirito costruttivo. Nei prossimi giorni, verranno recapitati inviti formali a comitati, associazioni e movimenti politici, per promuovere la creazione di un tavolo tecnico che affronti in modo collaborativo le problematiche legate al sistema sanitario locale.
Il messaggio dei rappresentanti del movimento è chiaro: “Basta divisioni, basta guerre fratricide e mediatiche che ci indeboliscono. Insieme possiamo farcela!”.
L’iniziativa non rappresenta solo una battaglia per l’ospedale San Bruno, ma un richiamo alla responsabilità collettiva e alla partecipazione attiva della comunità. Conclude il movimento: “Scendere in piazza è un atto di amore e di responsabilità verso il nostro territorio. Uniti, forti e compatti possiamo vincere questa sfida. L’appello resta aperto a tutti: istituzioni, associazioni, comitati e cittadini. Perché il diritto alla salute è un bene comune da difendere senza esitazioni”.