Pur non avendo ricevuto in redazione la lettera dei professori dell’Orchestra Sinfonica dellaCalabria riteniamo opportuna pubblicarla ugualmente in quanto pensiamo che siano le uniche vittime di un pasticcio politico e gestionale di cui non hanno alcuna responsabilità.
“In merito agli articoli di recente pubblicazione da parte di più testate giornalistiche inerenti alle controversie tra il maestro Salvatore Accardo e il maestro Alberto Veronesi, noi professori d’orchestra dell’Orchestra Sinfonica della Calabria, vorremo palesare come le stesse siano poco utili a sanare quanto accaduto e allo sviluppo ed al progresso del nostro territorio, nonché al ristoro della nostra posizione.
“In merito agli articoli di recente pubblicazione da parte di più testate giornalistiche inerenti alle controversie tra il maestro Salvatore Accardo e il maestro Alberto Veronesi, noi professori d’orchestra dell’Orchestra Sinfonica della Calabria, vorremo palesare come le stesse siano poco utili a sanare quanto accaduto e allo sviluppo ed al progresso del nostro territorio, nonché al ristoro della nostra posizione.
Leali dipendenti
Noi, pur essendo leali lavoratori dipendenti, dobbiamo evidenziare che non abbiamo ancora percepito quanto dovuto per l’esercizio della nostra professione negli anni 2022/23. Gradiremmo che, in questa polemica tra “colossi” della musica, qualcuno tenesse in considerazione anche la nostra posizione. Sembra chiaro, a questo punto, che per ottenere visibilità nel mondo dei media ci sia bisogno di avere un nome in grado di far vendere qualche copia in più o che ci procuri qualche like sui social.
Stranamente, in questo vociare fine a se stesso, nessun giornalista ha ritenuto necessaria la nostra opinione, l’opinione di tutti i musicisti che hanno lavorato e hanno speso tempo e passione per qualcosa in cui credevano, e alla quale, nonostante tutto, vogliono ancora credere. Gli stessi attori che per il territorio hanno lottato nel tentativo di dare qualcosa a un comune, una provincia e una regione che troppo spesso si sono ritrovate indietro rispetto al livello medio nazionale.
Musicisti abbandonati
Tralasciamo le eventuali responsabilità del presidente dell’orchestra, che ricordiamo essere per le norme vigenti sempre il sindaco pro-tempore della città, ci piacerebbe invece sapere come mai per l’Orchestra Sinfonica della Calabria (al tempo ICO) i fondi siano stati ritirati e i musicisti abbandonati a se stessi.
Perché nessuno del Cda si è preoccupato di farci avere le retribuzioni, per alcuni parziale e per altri integrale del lavoro svolto con impegno e dedizione. Ci chiediamo e chiediamo allo stesso Cda, se ad oggi, vi è ancora un organismo che può essere definito Orchestra Sinfonica della Calabria? E se c’è, vi è qualcuno che attualmente lo gestisce? Quesiti legittimi e di trasparenza per noi musicisti e per i cittadini che hanno creduto in questo bellissimo progetto e necessitano risposte chiare dai responsabili di quanto avvenuto.
Gli amanti della musica
Allo stato attuale apparirebbe chiaro che non ci sia più la possibilità di un’attività musicale per la città di Vibo Valentia, l’eterna Cenerentola d’Italia, per indisponibilità di fondi sufficienti. Noi speriamo ancora nelle amministrazioni e negli sponsor amanti della musica e della cultura musicale, perché la città di Vibo e la nostra provincia possano tornare alla ribalta sui giornali per una nobile attività, per un impegno profuso o perché qualcosa finalmente è girato nel verso giusto.
Questa nostra lettera può apparire velleitaria o un vano tentativo di alcuni giovani che non vogliono arrendersi e non vogliono accettare di stare in silenzio, impegnandosi a dare voce a una categoria che per alcuni può apparire con un ruolo meno importante nella società, dimenticando spesso che l’arte è il cibo dell’anima e senza dubbio la musica è lo specchio di una società. Una società che non è in grado di realizzare alcuna melodia come può progredire?
Subito risposte
Davvero vogliamo che Vibo Valentia e tutto il territorio provinciale rimanga senza un punto di riferimento riconosciuto nel settore musicale? E/o che tutto il nostro lavoro sia reso vano da altri attori che, evidentemente, non combattevano la nostra stessa battaglia?
Noi non ci stiamo, chiediamo ancora risposte a chi è in grado di darcele. Chiediamo, soprattutto, a tutti i gentili lettori di non dimenticarci e di non dimenticare che noi possiamo essere motivo di rilancio e volano non semplicemente economico, ma soprattutto culturale per tutto il territorio.
Ad oggi il comune di Vibo Valentia ha un teatro in attesa di riapertura, con l’aiuto di tutti gli innamorati dell’arte e della musica potremmo, insieme al Conservatorio ed altri musicisti di rango emigrati, essere nuovamente il centro nevralgico della cultura di tutta la provincia.
Il teatro e la sua orchestra
Appare chiaro agli occhi di tutti che un teatro abbia bisogno di una sua orchestra stabile formata dai giovani musicisti del territorio. Ciò renderebbe giustizia all’alto ruolo formativo che il nostro Conservatorio riveste, grazie a insegnanti di levatura internazionale, e a studenti che dimostrano ogni giorno in tutto il mondo quanto questa istituzione sia valida”.
*I 26 professori d’orchestra dell’ormai dismessa (ahi noi!) Orchestra Sinfonica della Calabria