Nettezza urbana, sempre più difficile pagare gli stipendi a chi lavora. Denuncia dello Slai Cobas

Il sindacato di base mette in evidenza lo stato di agitazione dei lavoratori di Locri e punta l'indice contro la ditta Muraca

Il ritardo nel pagamento degli stipendi. La denuncia ancora una volta arriva dallo Slai Cobas di Vibo Valentia che punta l’indice contro la ditta Muraca di Lamezia Terme.
“Tutti in piedi per il nuovo re della spazzatura. Non è una novità come la società Muraca s.r.l. sia ormai diventata l’impresa di riferimento nel comparto r.s.u. visto che ovunque si volga lo sguardo, specie nella provincia di Vibo Valentia e di Reggio Calabria, la maggioranza dei cantieri sono gestiti proprio da tale società. Niente di male si dirà se tutto si limitasse alla (legittima) ascesa di un imprenditore che si afferma sugli altri in virtù delle proprie capacità gestionali e delle proprie scelte. Purtroppo, però – osserva il coordinatore provinciale dello Slai Cobas, Nazzareno Piperno – le cose non stanno così perchè, per come più volte purtroppo inutilmente denunciato dalla scrivente organizzazione, tale società ha spesso gestito la propria sostenibilità finanziaria non con la propria liquidità ma utilizzando di fatto le risorse non erogate ai lavoratori che, infatti, vengono retribuiti con sistematico ritardo – rileva il responsabile del sindacato di base – in pressocché tutti i cantieri gestiti dalla Muraca s.r.l. che, evidentemente, utilizza i pagamenti delle varie stazioni appaltanti per gestite la propria società retribuendo finalmente i lavoratori solo una volta sistemate tutte le altre pendenze.
E, a dirla tutta neanche sempre, perché non è raro che la società magari solo per dispetto, pur avendone le risorse, decida di far comunque tirare il collo ancora ai lavoratori ritardando ulteriormente i pagamenti”.

Ritardi nei pagamenti

Ritardi nei pagamenti

Ne consegue “una situazione di grave difficoltà dei lavoratori che, al disagio di non percepire quanto dovuto pur lavorando regolarmente, aggiungono quello di non sapere mai quando finalmente otterranno il proprio stipendio. Con l’ulteriore aggravante – sottolinea ancora lo Slai Cobas – di trovarsi nell’impossibilità materiale di programmare alcunché, come una visita medica o il semplice acquisto di un paio di scarpe. Non crediamo di errare che tutto ciò, di fatto, vada a creare una nuova categoria di schiavitù. Peggiore delle altre che si sono susseguite nella storia visto che non vi è mai stato schiavo, prima di ora, cui non venisse garantito almeno un pasto”.

“Emblematica – secondo quanto osserva il coordinatore provinciale dello Slai Cobas – delle modalità gestionali della Muraca è la storia del cantiere di Locri – ovviamente gestito anch’esso dalla Muraca s.r.l., che sembra essere una vera e propria terra di nessuno. Terra di nessuno ma cantiere (o regno…) della Muraca s.r.l. vista l’estrema accondiscendenza dell’Amministrazione comunale che consente all’azienda cose che altrove, e specificamente ove le Amministrazioni sono più rigide ed attente, guarda caso non succedono”.

Il caso Locri

Secondo quanto evidenziato dall’organizzazione sindacale, “a Locri non è così e quindi si assiste all’imperversare della Muraca s.r.l. con atteggiamenti che vanno dall’imposizione delle ferie forzate (o perlomeno al tentativo di imporle) all’indifferenza totale della società per le condizioni del cantiere, privo di docce e munito di servizi igienici tutt’altro che adeguati. L’apice comunque a Locri è stato raggiunto di recente, allorquando, a seguito della proclamazione dello stato di agitazione da parte della scrivente organizzazione a causa del ritardo nel pagamento delle retribuzioni che per Locri ammonta di fatto a ben due mensilità, la società ha pensato bene di ascrivere a tale iniziativa l’impossibilità di provvedere al pagamento per le lunghe procedure di raffreddamento che lo stato di agitazione portava con sé laddove, ed questo il messaggio, se i lavoratori fossero stati zitti e buoni, il pagamento sarebbe arrivato”.

Il rispetto delle regole

“In buona sostanza la società e l’Amministrazione di Locri considerano i lavoratori – che hanno deciso di alzare la voce facendo ricorso ad una forma di protesta più che lecita (a meno che non si voglia negare il diritto di sciopero….) perchè non venivano retribuiti – responsabili del mancato pagamento….
Cervellotico e, francamente, ridicolo anche se più ridicolo ancora risulta l’intervento di quell’Amministratore che, facendo la voce grossa, ha avvicinato i lavoratori stigmatizzando l’operato del loro sindacato che si era permesso di indire una protesta proclamando uno stato di agitazione! E tutto ciò nel 2025! Se questo amministratore lo volesse noi siamo pronti a fargli un corso accelerato in materia di diritto sindacale e di diritto sciopero spiegandogli meccanismi, tempistiche e procedure per poi concludere, cosa che evidentemente dallo stesso non conosciuta, che nel momento in cui vengono meno le ragioni della protesta – nel nostro caso il pagamento delle retribuzioni – lo stato di agitazione può ( e deve) essere revocato con una semplice comunicazione che, a farla grave, necessità di non più di 5 minuti”.

Il codice degli appalti

“Per rendersi conto di ciò sarebbe sufficiente che la Muraca pagasse. Cosa che però la stessa si guarda bene dal fare preferendo dicendo sciocchezze giuridiche e metagiuridiche che, purtroppo, trovano spazio in chi, come gli amministratori, comunali, qualche nozione di diritto dovrebbe pur possederla. E che presso il Comune di Locri vi sia poca attenzione al diritto è confermato dalla totale mancanza di risposta alla richiesta di interventi sostitutivi della stazione appaltante previsti dal codice degli appalti inoltrati dai lavoratori, altrove attivati con successo e invece a Locri rimasti lettera morta”.

Secondo lo Slai Cobas si tratta di “richieste che rappresentano un vero e proprio obbligo e che certo avrebbero potuto risolvere il problema dei pagamenti e con esso, il disagio dei lavoratori . Ma anche su tale argomento denotando incompetenza giuridica e inadeguatezza politica l’Amministrazione Comunale di Locri ha mantenuto un assordante silenzio. Anche sul punto se solo il Comune di Locri lo volesse potremmo ben fornire tutte le spiegazioni tecniche e giuridiche del caso. Ma si sa che non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire (o forse ha tutto l’interesse a non voler sentire…). Certo che fa specie vedere che, mentre da un lato vi sono decine di lavoratori che combattono con l’impossibilità ogni giorno di fare la spesa, i titolari della società spendano somme impensabili (per noi) per arricchire il proprio già ricco parco macchine con una new entry di tutto rispetto rappresentata dalla Ferrari di recente acquistata”.

Così va il mondo

“Attenzione – puntualizza lo Slai Cobas – ognuno con i propri soldi può fare quello che vuole ma certo stride vedere che da un lato gli stipendi non vengono pagati e dall’altro si spendono ingenti somme per un’auto. E dal nostro punto di vista sarebbe interessante sapere se un’azienda che non paga se non in grande ritardo i lavoratori faccia profitti talmente alti da consentire acquisti del genere… Ma così va il mondo e, per quanto ci riguarda, questo mondo a noi non è mai piaciuto.
E per questo abbiamo cercato di lottare per cambiarlo”.

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