Medici falsi malati durante il lockdown, 8 prosciolti

Si sarebbero dichiarati malati per ottenere permessi, ma il tribunale li ha assolti. Un caso che solleva interrogativi sulla gestione della pandemia

Il gup di Catanzaro Piero Agosteo, ha prosciolto, perché il fatto non sussiste, otto medici del servizio di emergenza 118 dell’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro imputati, a vario titolo, per truffa e falso ideologico commesso dal pubblico ufficiale in atti pubblici.

I medici erano stati accusati dalla Procura della Repubblica di Catanzaro, al termine dell’inchiesta “Moliere”, di essersi assentati illegittimamente dal lavoro durante il primo lockdown attraverso falsi certificati di malattia.

Complessivamente i medici indagati erano 41. Si tratta dei medici Caterina Biamonte, Grazia Polsa Caserta, Maria Giovanna Costanzo, Alessandro De Rosi, Michele Di Cello, Teresa Grillo, Costantino La Face e Francesco Romano.

“Un pronuncia liberatoria giunta già nella fase dell’udienza preliminare – è scritto in una nota dei difensori – che dimostra la correttezza dei sanitari e solleva vari medici dal peso di una vicenda che, già dalle prime battute, era parsa eccessiva, tanto da indurre il Gip a rigettare la richiesta di misura cautelare del sequestro”.

Soddisfazione è stata espressa dal collegio difensivo composto dagli avvocati Nicola Loiero, Giovanni Grotteria, Francesco Iacopino, Antonio Larussa, Elisabetta Sacco, Vincenzo Ioppoli, Settimio Ioppoli, Anselmo Torchia, Antonio Migliaccio, Virgilio.

Per gli altri medici che non hanno chiesto riti alternativi, il giudizio prosegue in dibattimento con la prima udienza fissata per il 13 maggio. (ansa)

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