Lamezia verso il voto, Doris Lo Moro e quella tessera “dimenticata”

Restano le divergenze all'interno del Partito democratico sulla scelta del candidato a sindaco

La notizia è clamorosa: Doris Lo Moro non è iscritta al Partito democratico. Lei aveva annunciato con grande enfasi il suo ritorno nel partito riprendendo la tessera nel 2023. Solo oggi sappiamo che nel 2024, invece, non ha rinnovato la tessera. Quindi dal 1º gennaio 2025 non è iscritta più al Partito democratico.

Nel balletto politico messo su dal gruppo dirigente del Pd di Lamezia Terme, da mesi e mesi, questo era il punto centrale per la sua candidatura. La stessa Lo Moro per prima ha costruito il suo ritorno a casa Pd come un elemento centrale del suo rientro in politica. Il suo ritorno in politica avviene con una intervista a fine 2023 sul Corriere della Calabria che titola: “Se a Lamezia e alla Calabria serve il mio contributo io ci sono”.

Nel balletto politico messo su dal gruppo dirigente del Pd di Lamezia Terme, da mesi e mesi, questo era il punto centrale per la sua candidatura. La stessa Lo Moro per prima ha costruito il suo ritorno a casa Pd come un elemento centrale del suo rientro in politica. Il suo ritorno in politica avviene con una intervista a fine 2023 sul Corriere della Calabria che titola: “Se a Lamezia e alla Calabria serve il mio contributo io ci sono”.

L’autocritica

E come tutte le migliori narrazioni non può mancare il momento dell’autocritica. Ammete di aver commesso un errore nell’aver abbandonato il Pd seguendo Bersani nella scissione di qualche anno fa. “…secondo me, Bersani ha commesso qualche errore”. Per tutto il 2024 va avanti questa narrazione.

Il segretario del Pd di Lamezia, Gennarino Masi, poi commissariato, a novembre scorso affermava che la Lo Moro è la candidata del Pd perchè iscritta al Pd. Si arriva a questa investitura dopo un incontro con la Lo Moro in cui lei dà la sua disponibilità alla candidatura sempre se il partito ne avesse fatto richiesta. Gianni Speranza, l’altro candidato che aveva dato la sua disponibilità, chiede di essere ascoltato a sua volta. Il segretario Masi non lo convoca e dopo settimane e settimane fa sapere che non era possibile perchè Speranza non era iscritto al Pd.

Come le Duracell

È chiaramente una scusa per emarginarlo, trattarlo da reietto, e spingerlo alla rinuncia. Lo stesso sondaggio che il Pd regionale e nazionale avevano commissariato venne archiviato subito, non se n’è seppe più nulla, forse perché Speranza era in testa. Ma la narrazione va avanti. Arriva il nuovo commissario Domenico Giampà che a sua volta tenta il blitz per candidare la Lo Moro. In una interpartitica rilancia la proposta Lo Moro sempre con le stesse motivazioni, è iscritta al Pd e il nostro partito è l’asse centrale dello schieramento. Quindi scegliamo noi. Giampà dice chiaramente una bugia perché siamo a gennaio nel 2025 e la Lo Moro non era più iscritta al Pd. Si potrebbe dire che l’iscrizione al Pd è come la Duracell dura di più, ma dopo due anni, a gennaio 2025, sono anche loro esauste. La notizia della non iscrizione al Pd esce fuori perché è la stessa Lo Moro che ne informa i dirigenti nel suo incontro romano.

Primarie fuori moda

Alla richiesta di partecipare alle primarie o di dare una mano ad una scelta concordata nel partito, lei dichiara che è dispiaciuta a non poter accettare queste indicazioni perché non è più iscritta al Pd. Certo rimangiandosi tutto quello che aveva detto in questi anni fino a qualche giorno prima, in una ennesima intervista aveva affermato che non aveva paura di una eventuale candidatura concorrenziale di Gianni Speranza, sia perché si era tirato fuori e sia perché non era iscritto al Pd al contrario di Lei. Ha poi concluso che lei sarebbe andata avanti, anche senza il simbolo del partito. Quindi la Lo Moro ha scelto di dare un ultimatum misto ad un benservito al Pd. Se volete seguitemi altrimenti faccio da sola. Non ho più bisogno della tessera del Pd.

Una partita da giocare

Doris Lo Moro sembra aver giocato alla grande la sua partita. Mentre gli altri erano alla ricerca di candidati giovani o unitari lei partendo da mezzo Pd schierato con lei, ha lavorato all’appoggio di AVS e soprattutto del M5S. Non più tardi di ieri Anna Laura Orrico ha dichiarato l’appoggio dei grillini alla Lo Moro. Cosa non scontata, visto che fino a qualche settimana fa sosteneva la necessità del rinnovamento generazionale. Ma la coerenza in questa storia è la grande sconfitta.Dopo il loro approdo nel porto sicuro di Doris Lo Moro possiamo dire che la sua candidatura ormai è certa. La Lo Moro sarà candidata di tutto o parte del centrosinistra.

La ricerca dell’unità

Resta da sapere se il Pd nazionale di Elly Schlein e quello regionale di Nicola Irto l’appoggeranno. Probabilmente il partito nazionale e regionale alla fine, ob torto collo, si accoderà, un po’ come ha fatto a Corigliano Rossano. La minoranza Pd invece ad oggi prospetta di correre da sola con un proprio candidato a sindaco e proprie liste. Vedremo gli sviluppi. Certamente dovrebbero riflettere sui tanti errori fatti ad iniziare dall’aver chiesto a Gianni Speranza di farsi da parte per ricercare un nome unitario. Il risultato è stato che Speranza ha rinunciato pur essendo l’unica alternativa credibile alla Lo Moro, e loro il candidato unitario e giovane non l’hanno trovato. Così hanno spalancato un’autostrada alla candidatura Lo Moro.

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