In risposta alle recenti dichiarazioni del movimento politico Indipendenza (leggi qui) e alle polemiche emerse, il segretario generale del Comune di Vibo Valentia Domenico Libero Scuglia interviene per fare chiarezza sulla vicenda relativa all’accesso agli atti della selezione pubblica per esperti legati ai progetti Pnrr e alle politiche di coesione.
Il contesto
L’“Avviso di selezione pubblica per il reclutamento di esperti di particolare e comprovata specializzazione incaricati di espletare funzioni e attività strettamente necessarie a realizzare progetti finanziati dal PNRR e dalle politiche di coesione con contratti di lavoro autonomo” è stato recentemente al centro di discussioni sollevate dal movimento politico Indipendenza. Quest’ultimo ha presentato una richiesta di accesso agli atti, motivando tale istanza con un’asserita analogia tra i candidati a cariche politiche e i candidati ad incarichi pubblici.
Le precisazioni del segretario
Il segretario generale Domenico Libero Scuglia ha espresso “non poca sorpresa” per tale motivazione, definendola “quantomeno singolare”. Ancora più insolita, secondo Scuglia, sarebbe la tempistica con cui il movimento ha presentato la richiesta di riesame al difensore civico della Regione Calabria. La richiesta è stata inoltrata il 6 febbraio 2025 alle ore 18.25 e, in meno di 48 ore, il difensore civico ha chiesto al Comune di dare seguito all’istanza, limitandosi a una comunicazione “stringata e vacua” che, secondo Scuglia, non ha analizzato né confutato le ragioni addotte dall’ente.
Privacy e orientamenti del Garante
Il segretario generale sottolinea che l’ufficio ha agito attenendosi al consolidato orientamento del Garante per la Protezione dei Dati Personali. Tale orientamento esclude l’applicazione dell’accesso civico agli elaborati scritti, ai curricula vitae e agli atti dei concorsi pubblici. In particolare, Scuglia cita numerosi pareri del Garante (n. 200 del 7 novembre 2019; n. 162 del 30 marzo 2017; n. 246 del 24 maggio 2017; n. 366 del 7 settembre 2017; n. 433 del 26 ottobre 2017) che confermano questa posizione.
Secondo quanto evidenziato, i curricula vitae contengono spesso informazioni personali sensibili e la loro divulgazione potrebbe causare un pregiudizio concreto alla protezione degli interessi tutelati dall’art. 5-bis, comma 2, lett. A) del D.Lgs. n.33/2013. Il segretario ribadisce come discostarsi da tali orientamenti esporrebbe l’ente a sanzioni amministrative molto gravi.
La posizione dell’ente
In particolare, Scuglia afferma che l’ufficio ha opposto legittimamente un diniego alla richiesta del movimento politico, agendo nel pieno rispetto della normativa vigente e della tutela della riservatezza. “La tutela dei diritti alla riservatezza garantita dalla legge, a giudizio dello scrivente, non può essere sacrificata in nome di ‘battaglie politiche’ che esulano dai doveri d’ufficio della sfera gestionale di un ente pubblico”, ha dichiarato.
Atti agli organi
Per garantire la massima trasparenza e verificare la correttezza dell’operato degli uffici comunali, tutta la documentazione è stata dunque trasmessa al Garante per la privacy, alla Commissione sul diritto di accesso ai documenti amministrativi presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e all’Anac.