Sanità calabrese bocciata, quella di Vibo invece rimane fuori da ogni classifica

I livelli essenziali di assistenza continuano ad essere insufficienti in almeno due aree su tre

Non si capisce su che basi appoggi l’ottimismo di Miserendino, direttore generale di Azienda Zero e anche commissario all’Asp di Vibo Valentia. Sui dati anticipati ieri da molti giornali sui Lea, i livelli essenziali di assistenza, ha dichiarato: “Il punteggio dei livelli essenziali di assistenza dal 2022 al 2023 in Calabria è cresciuto, e noi ci aspettiamo che cresca ancora nel 2024. Il nuovo sistema di garanzia, come mostrato oggi dal report del Ministero della Salute, attualmente supera la sufficienza nell’area ospedaliera, ma non ancora in quelle della prevenzione e della distrettuale”. Poi ha aggiunto che il dato dell’area di prevenzione sarà corretto e avremo un’altra aerea in verde perché è sbagliato il dato “relativo alle vaccinazioni in età pediatrica: non erano state infatti correttamente registrate le vaccinazioni di 5 bimbi, e a causa di questo piccolo disallineamento risultavamo inadempienti”.

Ultimi tra gli ultimi

Ultimi tra gli ultimi

Purtroppo per Miserendino e per il presidente Occhiuto i dati ci dicono semplicemente che la Calabria era ed ultima è rimasta. Il dato lo si evidenzia dalle tabelle pubblicate dal Ministero alla Salute e che potrete trovare su quotidianosanità.it. La Calabria è ultima con appena 150 punti complessivi. La Valle d’Aosta, che si colloca penultima, ci sopravanza di 12 punti. La Sicilia, terzultima, ci distanzia di 32 punti e così via. Questi sono i risultati reali e siamo al terzo anno consecutivo di bocciatura dell’era del commissario Roberto Occhiuto.

I livelli essenziali di assistenza, chiamati adesso Nsg, sono costituiti da tre aree: prevenzione, distrettuale, ospedaliera. Nella prevenzione arriviamo a 41 punti e siamo ultimi tra tutte le regioni d’Italia. Nell’area distrettuale ci fermiamo a 40 punti. Peggio di noi fa solo la Valle d’Aosta. Nell’area ospedaliera arriviamo a 69 punti e siamo promossi, ma per un pelo. In ogni caso siamo nelle ultime posizioni e non c’è molto da festeggiare. Poi cosa ci sia da festeggiare a Vibo Valentia non è dato saperlo, visto che la situazione dell’ospedale è semplicemente catastrofica, accentuata in questi giorni con il Pronto soccorso che non regge, e molti reparti strapieni. Con pazienti costretti a stare sulle lettighe.

Una realtà amara

Come dice il detto, la pratica rompe la grammatica. A Vibo Valentia, pur considerando i dati Lea, l’area ospedaliera è da bocciatura totale. E le parole di Miserendino fanno capire che questa consapevolezza non c’è in tutti i commissari dell’Asp. Infatti, invece di prevedere un intervento immediato di ristrutturazione dell’ospedale con i fondi del Pnrr, si è scelta la strada dell’allungare i tempi seguendo le indicazioni del presidente Occhiuto in proposito. Anche la motivazione che i livelli Lea del 2023 migliorano rispetto al 2022 è una magra consolazione. Perché se è vero che si recuperano circa 15 punti e altrettanto vero che non riusciamo a recuperare nemmeno i livelli del 2021 rispetto ai quali nel 2022 si erano persi quasi 25 punti. Tutti anni in cui il commissario alla sanità è stato Roberto Occhiuto. Anni in cui i livelli essenziali di assistenza sono stati sempre insufficienti in almeno due aeree su tre e che ci hanno portato sempre ad essere bocciati. E a Vibo Valentia strabocciati.

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