Avvocati e Pari Opportunità, un passo avanti per i diritti e la genitorialità nella Giornata della donna (foto)

Il Comitato Pari Opportunità di Vibo Valentia propone un protocollo innovativo e celebra Irene Malfarà, simbolo di determinazione e parità nel mondo del lavoro

Il Comitato Pari Opportunità dell’Ordine degli avvocati di Vibo Valentia, nella Giornata internazionale della donna, non manca nel ricordare e sensibilizzare la categoria dell’avvocatura a essere “garanti anche dei diritti della persona e delle pari opportunità, in un contesto in cui le attività legislative e sociali, volte alla rimozione di ogni forma e causa di discriminazione, trovano ostacoli sostanziali nel mondo economico, lavorativo, politico, e familiare”.

Difatti, la presidente Giusi Fanelli sottolinea come, “se da un lato formalmente la carta costituzionale abbia riconosciuto la pari dignità sociali senza distinzione di sesso, gli stessi diritti della donna rispetto al lavoratore e il diritto alla stessa retribuzione, il diritto di voto anche alle donne e abbia ammesso l’accesso agli uffici pubblici e alle cariche elettive anche alle donne, e il legislatore abbia avviato un percorso di autonomia e di emancipazione delle donne che negli anni ha prodotto anche significative modifiche della legislazione, basti pensare al divieto di licenziamento delle lavoratrici per causa di matrimonio, alla tutela delle lavoratrici madri anche con l’istituzione degli asili nido comunali, alla riforma del diritto di famiglia in cui prima il peso dell’educazione dei figli gravava, di fatto, sulle madri, alla ‘patria potestà’, oggi ‘responsabilità genitoriale’, che spetta ad entrambi i genitori, al riconoscimento della parità giuridica tra i coniugi che hanno uguali diritti e responsabilità, certamente sostanzialmente ancora la parità di trattamento tra donne e uomini nel campo lavorativo, politico, sociale ed economico è in continua conquista”. 

Difatti, la presidente Giusi Fanelli sottolinea come, “se da un lato formalmente la carta costituzionale abbia riconosciuto la pari dignità sociali senza distinzione di sesso, gli stessi diritti della donna rispetto al lavoratore e il diritto alla stessa retribuzione, il diritto di voto anche alle donne e abbia ammesso l’accesso agli uffici pubblici e alle cariche elettive anche alle donne, e il legislatore abbia avviato un percorso di autonomia e di emancipazione delle donne che negli anni ha prodotto anche significative modifiche della legislazione, basti pensare al divieto di licenziamento delle lavoratrici per causa di matrimonio, alla tutela delle lavoratrici madri anche con l’istituzione degli asili nido comunali, alla riforma del diritto di famiglia in cui prima il peso dell’educazione dei figli gravava, di fatto, sulle madri, alla ‘patria potestà’, oggi ‘responsabilità genitoriale’, che spetta ad entrambi i genitori, al riconoscimento della parità giuridica tra i coniugi che hanno uguali diritti e responsabilità, certamente sostanzialmente ancora la parità di trattamento tra donne e uomini nel campo lavorativo, politico, sociale ed economico è in continua conquista”. 

È proprio su questa linea che il Comitato, nell’ultima seduta, al fine di essere “propositivo e soprattutto sostanzialmente garante dei diritti delle pari opportunità”, delibera la proposta di un protocollo da sottoscrivere con il Tribunale, la Procura, il Coa e tutte le associazioni forensi del territorio a cui è stato già sottoposto a tutela delle pari opportunità, della genitorialita’ rispetto al legittimo impedimento. Ancora, in tema di parità e diritti costituzionali delibera un progetto di incontri e laboratori con le scuole primarie della provincia di Vibo Valentia al fine di rendere consapevoli e alla pari i cittadini del futuro.

Dall’avvocatura ai giovani, non manca l’uscita nella comunità locale, in cui la riflessione sul tema della parità e del divario tra uomo e donna nel mondo del lavoro, viene testimoniata da un riconoscimento – realizzato dall’artista vibonese Antonio La Gamba – dato alla pizzaiola Irene Malfarà, unica donna, per giunta calabrese, selezionata tra i 45 pizzaioli che hanno raggiunto il Festival di Sanremo. Il messaggio che il Comitato ha voluto lanciare è che una donna può fare qualsiasi lavoro, senza limiti, rompendo ogni barriera e dimostrando che la forza, la determinazione e la passione non hanno genere. Irene ha raccontato a parte delle componenti del CPO Gabriella Riga, Rosalba Polistena, Valeria Cortese e Giusi Fanelli, come sia stata l’esigenza di dover crescere i suoi figli, la voglia di riscatto a ingegnarsi e dedicarsi a un mestiere in cui le donne non sono poche, ma ancora in numero largamente inferiore agli uomini essendo un lavoro, quello del pizzaiolo, ancora percepito come quasi esclusivamente maschile. Irene racconta che si è trovata quasi sempre a competere con colleghi uomini con cui ha lavorato senza alcuna discriminazione o difficoltà e con la piacevole scoperta che la donna in questo mestiere svela una fantasia e una precisione che non sempre e’ così naturale negli uomini.

“Tanta strada da percorrere e tempi lunghi, gli studi raccontano che serviranno ben 131 anni per raggiungere la piena parità ma certamente – conclude Fanelli –non può mancare l’impegno attivo e concreto di contribuire per colmare il gap tanto nell’emancipazione politica, quanto nelle opportunità economiche, sociali e lavorative”.

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