Un ordine del giorno approvato all’unanimità dopo ore di animato dibattito per tracciare un percorso credibile sulla delocalizzazione dei depositi costieri a cominciare da Meridionale Petroli, inquadrati come “bombe ad orologeria” da disinnescare prima possibile, a salvaguardia della sicurezza dei luoghi e delle persone.
Vince il buon senso
Vince il buon senso
Tutto sommato, una dimostrazione di buon senso che suona a merito tanto dei consiglieri dell’opposizione di centrodestra, che hanno provato a scaldare il clima, che di quelli impegnati a smorzare i toni privilegiando il confronto costruttivo sulle soluzioni da dare a problemi riguardanti gli interessi collettivi. Merito anche del sindaco Enzo Romeo, che, relazionando sulla delocalizzazione dei depositi petroliferi, ha saputo parlare cuore in mano, portando a conoscenza dell’assemblea tutti i risultati del lavoro fatto sino ad oggi e degli incontri avuti con l’Autorità del sistema portuale e con l’amministratore della Meridionale Pertroli. Alla fine, tra sterili polemiche e interventi concreti, la seduta del consiglio comunale dura più di sette ore.
Surroga Mercadante rinviata
A parte tutto il tempo dedicato alle immancabili schermaglie iniziali che frenano i lavori e accendono gli animi sino a costringere il presidente del Consiglio Antonio Iannello ad una breve interruzione, il resto del dibattito va tutto a vantaggio dell’analisi dei punti all’ordine del giorno. In particolare, rinviata la surroga del consigliere Pasquale Mercadante per dare la possibilità al primo dei non eletti Antonio Scuticchio di provare a superare una sua causa di incompatibilità, l’attenzione maggiore viene giustamente riversata sulla delocalizzazione dei depositi costieri. I consiglieri Danilo Tucci e Giuseppe Cutrullà presentano due articolati ordini del giorno sui cui contenuti si sviluppa gran parte del dibattito consiliare.
L’intervento di Romeo
Poi, a tirare le conclusione è il sindaco Enzo Romeo. Soddisfatto dell’andamento della seduta e del contributo dato al dibattito da tutti i consiglieri intervenuti, riconosce che “l’argomento della delocalizzazione dei depositi non può essere affidato solo al Comune di Vibo, ma vanno coinvolte tutte le istituzioni , in primis la Regione che poi dovrà gestire la bonifica dei luoghi. Vanno coinvolti anche tutti i consiglieri regionali compresi quelli di maggioranza dai quali mi aspetto un contributo importante”. Riferisce nei dettagli gli esiti dell’incontro con il presidente dell’Autorità portuale Andrea Agostinelli, che in bilancio per Vibo ha inserito una bella manciata di milioni, e della sua presa di posizione con la Baker Hughes, che alla fine, anziché a Corigliano, ha deciso di investire su Vibo.
Faccia a faccia con Ammaturo
Fondamentale anche il faccia a faccia con Donato Ammaturo, presidente del gruppo Ludoil al quale fa capo la Meridionale Petroli. Nell’occasione sarebbe emersa la piena disponibilità dello stesso Ammaturo a delocalizzare, ma avrebbe preso quota anche il discorso delle centinaia di milioni di accise che finiscono tutti alla Regione lasciando a Vibo solo qualche misera briciola. Il primo cittadino vibonese manifesta anche la volontà, d’intesa con Agostinelli, di istituire un tavolo permanente con tutti i soggetti interessati e di avviare il confronto anche con l’Eni per i depositi che gravano sull’area del ‘Pennello’.
Se in tutto questo “il centrodestra mi vorrà dare una mano – rimarca Romeo – ne sarò ben lieto perché quelli trattati sono problemi di tutti. Approviamo – suggerisce – un ordine del giorno nel quale inserire anche la questione dell’area Basalti & Bitumi, magari utilizzando i fondi Cis per il suo recupero e il suo riuso. Chiedo ancora al centrodestra di farci sapere cosa succede con la Italcementi intervenendo in Regione”.
Apprezzamento per Cascasi
Il sindaco spende parole tranquillizzanti anche per il porto di Vibo Marina e per il mantenimento della sua polifunzionalità. Spende anche parole di forte apprezzamento per l’imprenditore Francesco Cascasi “perché ho sempre apprezzato il suo progetto che ha una visione importante del porto visto sempre più in funzione turistica. Interessante anche l’investimento sul cantiere nautico, un’idea integrata che mi avvince”. Le parole di Romeo riportano tutti alla realtà presente e alle prospettive future, ma anche alle responsabilità da assumersi di fronte alla collettività nell’affrontare decisioni che potrebbero riscrivere la storia del capoluogo e, soprattutto, delle Marinate. I lavori consiliari vengono interrotti per qualche minuto.
Documento finale
Si riuniscono i capigruppo. Giuseppe Cutrullà e Danilo Tucci ritirano i loro ordini del giorno per compattare l’assemblea, scrivere un altro ordine del giorno col contributo di tutti gli schieramenti in campo e quando si ritorna in aula, il nuovo documento viene approvato con voto unanime. Per lo sviluppo di Vibo Marina potrebbe essere quella di stasera una delle pagine più significative dell’attività politico-amministrativa. Il Consiglio, infatti, senza distinzione alcuna, traccia la rotta che dovrebbe determinare il decollo di Vibo Marina a livello di sviluppo turistico, sicurezza e occupazione.
I punti essenziali
Questi, per estrema sintesi, i passaggi fondamentali: mandato al sindaco per portare avanti le interlocuzioni con tutte le parti in campo; promuovere un tavolo tecnico con tutti i soggetti istituzionali, le forze politiche e sindacali, i rappresentanti di categoria per determinare la riconversione delle aree interessate; sensibilizzazione della cittadinanza sui lavori da fare e sulla trasformazione del porto; impegno del sindaco a relazionare periodicamente in Consiglio sul lavoro in itinere; indurre la Regione a riversare parte delle accise su Vibo Marina; trasmettere copia del provvedimento approvato alla Regione. Ora, non resta che guardare avanti. A volte, può essere utile e bello sognare tutti insieme.