La denuncia ma, soprattutto, il rammarico arrivano ancora una volta da Alessandro Caruso Frezza, vice presidente di Italia Nostra di Vibo Valentia. Il riferimento, ovviamente, è quanto sta accadendo su via Enrico Gagliardi, nel cuore del centro storico di Vibo Valentia.
Valore immateriale
Valore immateriale
Secondo Alessandro Caruso Frezza, via Enrico Gagliardi “era un bene tutelato non solo nella sua materialità ma anche e soprattutto nel suo valore immateriale, in quanto memoria di civiltà e testimonianza dell’arte della posa a secco delle pavimentazioni in pietra lavica, a sua volta pure lavorata a mano dalle antichissime maestranze montaleonesi”.
“Un’arte esercitata – secondo quanto evidenzia lo stesso vice presidente di Italia Nostra – con perizia ed abilità artigiane tali da far sì che quella pavimentazione fosse rimasta intatta ed in perfette condizioni di conservazione per più di tre secoli. Ciò fino, appunto, all’attività distruttiva iniziata il 24 febbraio 2025, che ha anche prodotto e sta producendo deterioramento materiale, per smussamento, frantumazione e lesionamento delle basole laviche divelte, contrariamente all’assunto della Soprintendenza, secondo cui nessun danneggiamento materiale oltre che immateriale ci sarebbe stato”.
Le denunce
A nulla, pertanto, secondo quanto evidenzia lo stesso Caruso Frezza fino ad oggi sono servite “le denunce riguardanti l’ipotesi delittuose” inerenti la distruzione di bene culturale presentate ai Carabinieri del Nucleo tutela del Patrimonio culturale di Cosenza da un provato cittadino il 24 e il 25 febbraio 2025.
Pertanto fra pochissimi giorni non ci sarà più quell’antichissima pavimentazione espressione dell’irripetibile “Arte della posa a secco” di tre secoli fa. Vibo Valentia ed i suoi cittadini e l’umanità intera avranno una “mera pavimentazione dell’anno 2025, mera espressione dell’arte della posa con calcestruzzo e collanti maltici della Mapei. Non più, quindi, una pavimentazione del 1700”.
In tal senso il vice presidente di Italia Nostra non manca di puntare l’indice contro Soprintendenza, il responsabile unico del procedimento dei lavori e le amministrazioni comunali attuale e quella precedente.