Operai morti in un cantiere a Crotone, risarcimento di 2,4 milioni per i familiari

Il Tribunale civile condanna Comune, Crotonscavi e responsabili dei lavori. La sentenza ricalca il verdetto penale del 2023

Il giudice del Tribunale civile di Crotone, Mauro Giuseppe Cilardi, ha disposto un risarcimento complessivo di 2,4 milioni di euro per i familiari di due dei tre operai deceduti il 5 aprile 2018 nel crollo del muro nel cantiere per i lavori di prolungamento del lungomare.

La sentenza ha condannato al pagamento del risarcimento il Comune di Crotone (committente dei lavori), la Crotonscavi (azienda appaltatrice), il titolare dei lavori Gennaro Cosentino, il coordinatore della sicurezza Sergio Dinale ed il capocantiere Giuseppe Spina.

La richiesta risarcitoria era stata proposta dai familiari di Giuseppe Greco (51 anni) e Mario De Meco (56), operai entrambi di Isola Capo Rizzuto della Crotonscavi che la mattina del 5 aprile 2018 rimasero schiacciati, insieme al loro collega rumeno Chiriac Dragos Petru (35) sotto un muro crollato durante l’esecuzione dei lavori per la costruzione del nuovo tratto di lungomare di Crotone.

Chiriac Dragos Petru e Giuseppe Greco morirono sul colpo, mentre Mario De Meco è deceduto 35 giorni dopo all’ospedale di Catanzaro.

Il Tribunale ha condannato la società assicuratrice al pagamento delle somme addebitate a Crotonscavi. Il giudice del Tribunale civile non ha ravvisato alcuna responsabilità risarcitoria nei confronti di Massimo Villirillo, dirigente di Crotonscavi, e Giuseppe Germinara, dirigente dell’ufficio tecnico del Comune.

La sentenza civile ricalca quella penale con la quale, nel 2023, il Tribunale di Crotone, aveva condannato Gennaro Cosentino e Sergio Dinale a quattro anni di reclusione ciascuno, Giuseppe Spina a tre anni di reclusione; assolti, invece, Massimo Villirillo e Giuseppe Germinara per non aver commesso il fatto. (ansa)

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