Una proposta di legge regionale che per certi aspetti va ad integrare le direttive del ministro Valditara che a partire dall’anno scolastico 2024/2025, ha vietato i telefonini cellulari dalle classi delle scuole dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, anche per le attività educative e didattiche.
L’iniziativa
L’iniziativa
Questa volta il contributo parte dalla Calabria, dal consigliere regionale Davide Tavernise (M5S). “Sono orgoglioso di presentare la mia proposta di legge al Consiglio regionale della Calabria, volta a disciplinare l’utilizzo di dispositivi digitali funzionanti tramite onde a radiofrequenza e videogiochi da parte dei minori di anni dodici. Questa iniziativa nasce dalla necessità di tutelare la salute psicofisica dei nostri bambini, sempre più esposti ai rischi derivanti da un uso precoce e smodato della tecnologia”.
Sulla scorta di quanto afferma Tavernise “numerosi studi scientifici hanno evidenziato gli effetti negativi dell’uso eccessivo di smartphone, tablet e videogiochi nei bambini: ansia, riduzione della concentrazione, disturbi del sonno, ritardi nello sviluppo del linguaggio e alterazioni dell’umore, fino a episodi di aggressività ingiustificata e riduzione delle interazioni sociali con i coetanei. Inoltre, l’eccessiva esposizione agli schermi può provocare danni alla vista, problemi posturali e persino alterazioni cognitive. Con questa proposta di legge, intendiamo introdurre regole chiare per un utilizzo più consapevole della tecnologia. Tra le misure principali previste dal provvedimento c’è il divieto assoluto di utilizzo di dispositivi digitali nei primi tre anni di vita”.
Limitazioni progressivi
Il capogruppo del Movimento Cinque Stelle evidenzia che “superata quell’età si prevedono limitazioni progressive all’uso fino ai dodici anni, con l’obbligo della supervisione di un adulto. Non meno importanza è stata data alla regolamentazione dell’uso dei dispositivi nelle scuole, per garantire che la tecnologia venga impiegata solo a fini didattici e pedagogici. Di particolare importanza il ruolo della pubblica amministrazione in questo obiettivo da realizzarsi con campagne di sensibilizzazione e formazione rivolte a genitori e insegnanti per promuovere una maggiore consapevolezza sui rischi connessi all’uso smodato della tecnologia”.
Previste anche delle sanzioni per il mancato rispetto delle disposizioni, con il 60% delle somme raccolte destinate al Fondo nazionale per l’infanzia e l’adolescenza.
La tecnologia
“La mia proposta – chiarisce tuttavia Tavernise – non intende demonizzare la tecnologia, ma promuovere un utilizzo responsabile, consapevole e adeguato all’età, per garantire una crescita equilibrata e armoniosa dei bambini. Sono certo che questa iniziativa possa contribuire in modo significativo alla tutela della salute e del benessere delle nuove generazioni e auspico che il Consiglio regionale possa valutarla con attenzione per il bene delle famiglie calabresi”.