Nasce un nuovo progetto politico a Serra: serve una svolta vera, non promesse tradite

Dalla fusione tra i due gruppi nasce un fronte comune per rilanciare Serra San Bruno. Duro il bilancio sull’attuale amministrazione: tante parole, pochi fatti e una comunità lasciata indietro

Una nuova proposta politica si affaccia sulla scena di Serra San Bruno, con l’intento di rimettere in moto una comunità “spenta, impoverita e disillusa”. È con questo spirito che si è presentato il progetto nato dalla convergenza dei consiglieri di “Uniti per Serra” e “Per Serra Insieme”, che hanno scelto di compiere il primo passo pubblico verso la costruzione di una nuova lista, in vista delle elezioni.

Non una semplice alleanza, ma – come è stato sottolineato durante l’iniziativa di oggi nel salone di palazzo Chimirri – “un percorso condiviso, che punta a coinvolgere nuovi volti e a rimettere al centro la partecipazione civica”. L’ex sindaco Raffaele Lo Iacono ha parlato di “una fase nuova, da costruire con chi ama davvero questa cittadina”, chiarendo però che non ci sarà spazio per personalismi o disordine: “Non servono guerre politiche né revisionismi, ma non possiamo ignorare che Serra oggi è ferma. Mancano iniziative, e l’economia si sta sgretolando”. 

A rimarcare le criticità del presente è stato Vincenzo Damiani, con uno sguardo netto al passato recente: “Quella che doveva essere l’amministrazione del cambiamento si è rivelata un disastro. Abbiamo perso servizi, risorse e, soprattutto, persone. Il nostro compito è ora rimettere a disposizione della comunità l’esperienza maturata”.

Sulla necessità di unire e non dividere ha insistito Biagio Figliucci: “Le spaccature non servono, ora c’è bisogno di coesione per uscire da una situazione drammatica”. Toni garbati, ma critiche ferme: “L’attuale governo cittadino è rimasto in silenzio su battaglie fondamentali, come quella per l’ospedale. E questo ha isolato Serra anche rispetto al territorio circostante”.

A parlare di “secondo tempo” e di “partita tutta da giocare” è stato Antonio Procopio, che ha puntato l’indice contro chi amministra “con arroganza e senza ascolto”. Le accuse sono precise: “In un comune in dissesto, si è pensato ad aumentare le indennità anziché potenziare i servizi. E il risultato è un disavanzo ancora pesante, con 700mila euro di debiti fuori bilancio”.

Parole ancora più dure quelle di Vito Regio, che ha alzato il tiro senza mezzi termini: “Barillari è stato un sindaco di facciata. Serra ha perso peso, centralità e identità. Sulla sanità, nessuna battaglia vera. Sul dissesto, cifre gonfiate che si sono sgonfiate quando è arrivato il verdetto dell’Osl. Dovevano essere 14 milioni, sono diventati 4. E nel frattempo? Nessuna azione concreta, solo promesse mancate e silenzi imbarazzanti”.

A chiudere l’incontro, Luigi Tassone. È lui a riassumere il senso del nuovo corso: “Non siamo qui per rincorrere cariche, ma per dare forma a un progetto solido e coerente. Oggi non celebriamo un traguardo, ma apriamo una fase nuova, che si fonda su chiarezza, coesione e visione”.

Nel mirino anche le tante incompiute: la piscina ancora chiusa, l’impianto sportivo mai ristrutturato, il progetto Snai immobile, la mancata gestione delle sorgive e un Psc “rispolverato” solo in vista del voto.

E sulla scelta del candidato a sindaco, Tassone ha lasciato aperte tutte le opzioni: “Siamo pronti a fare un passo avanti, ma anche uno indietro, se serve al bene del paese. Di certo – ha concluso – abbiamo le idee chiare. E la volontà di rimettere Serra al centro”.

Un inizio, insomma. Ma con il passo deciso di chi ha già tracciato la direzione.

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