La Provincia di Vibo non ci sta. Dopo la sentenza di primo grado emessa dal Tribunale civile in merito a un incidente stradale mortale avvenuto sull’ex strada statale 522, l’ente ha annunciato ufficialmente la propria intenzione di ricorrere in appello, contestando alcuni passaggi fondamentali della decisione del giudice.
A farsi portavoce delle precisazioni è l’avvocato Sandro Mauro, incaricato dalla Provincia di seguire l’intero iter giudiziario e a cui è stato conferito l’incarico di difendere l’Ente anche in sede di appello. “Massimo rispetto per l’autorità giudiziaria – chiarisce il legale – ma è doveroso sottolineare che la sentenza non è definitiva e può essere impugnata nei termini di legge davanti alla Corte d’Appello, ed eventualmente anche in Cassazione”.
Il nodo centrale: la titolarità della strada
Nel mirino dell’amministrazione provinciale vi è la ricostruzione dei fatti contenuta nella sentenza e, in particolare, la presunta attribuzione di responsabilità alla Provincia per la gestione del tratto stradale dove è avvenuto il tragico incidente. “Contrariamente a quanto riportato anche da alcuni organi di stampa – puntualizza l’avvocato Mauro – l’Anas non è mai stata parte del giudizio e, soprattutto, il Tribunale ha riconosciuto che il tracciato in questione non è mai stato formalmente trasferito alla Provincia di Vibo Valentia”.
Secondo quanto sostenuto dalla difesa, la decisione del Tribunale deriverebbe da una “valutazione incompleta e da un’errata interpretazione degli atti e dei documenti prodotti”, aggravata anche da una “produzione documentale confusa e parziale” da parte delle controparti. Una posizione tecnica, confermata anche dai responsabili della funzione legale e amministrativa dell’ente, che definiscono la ricostruzione giuridica della vicenda “affetta da plurime criticità”.
Questione che va oltre la sentenza civile
Pur riconoscendo il valore della sentenza come momento di sintesi di un procedimento complesso, l’avvocato Mauro tiene a ribadire un punto fondamentale: “La questione della titolarità del tratto stradale non può essere stabilita con sentenza civile, in quanto disciplinata da procedimenti di altra natura”. In sostanza, secondo la Provincia, anche l’eventuale conferma della decisione in appello non potrebbe di per sé attribuire la responsabilità amministrativa per quel tratto di strada.
La Provincia andrà avanti
L’amministrazione provinciale conferma dunque la sua intenzione di proseguire nelle sedi opportune per tutelare i propri interessi e riaffermare quella che definisce la propria “assenza di legittimazione passiva” rispetto ai fatti contestati nella sentenza. “La decisione del Tribunale – conclude l’avvocato Mauro – sarà appellata. La Provincia non condivide l’impostazione giuridica seguita in primo grado e intende far valere le proprie ragioni fino in fondo”.