Crispo resta sindaco di Simbario: il Consiglio di Stato chiude la partita elettorale

I giudici riconoscono due voti in più alla sua lista e annullano dieci preferenze degli avversari: riconoscibilità delle schede compromette la libertà di voto

Gennaro Crispo resta alla guida del Comune di Simbario. La decisione è arrivata dal Consiglio di Stato, che ha messo la parola fine a una lunga vicenda giudiziaria nata dopo l’ultima tornata elettorale.

La Seconda Sezione, presieduta dal giudice Fabio Taormina con il consigliere Stefano Filippini nelle vesti di relatore, ha confermato la legittimità dell’elezione di Crispo, difeso in giudizio dall’avvocato Giuseppe Pitaro.

A tentare il ribaltone era stato il candidato a sindaco Raffaele Versace, insieme ad altri ricorrenti, assistiti dall’avvocato Oreste Morcavallo. Già il Tar di Catanzaro aveva respinto la loro richiesta di annullamento del voto, ma la battaglia è proseguita davanti ai giudici di Palazzo Spada.

Il Consiglio di Stato ha riconosciuto che cinque voti, espressi con l’assistenza di terzi, dovevano effettivamente essere annullati. Ma la vera svolta è arrivata con l’accoglimento del ricorso incidentale presentato dallo stesso Crispo e da tutti i consiglieri comunali eletti, difesi dall’avvocato Gaetano Liperoti.

I giudici hanno ritenuto valide le contestazioni mosse alla lista avversaria, annullando dieci voti risultati non conformi perché ritenuti riconoscibili. Una situazione che, secondo il Consiglio di Stato, compromette la segretezza e la libertà del voto, due principi fondamentali del nostro sistema democratico.

Non solo: alla lista guidata da Crispo sono stati assegnati anche due voti in più, facendo pendere definitivamente la bilancia a favore dell’attuale amministrazione.

Grande soddisfazione è stata espressa dagli avvocati Pitaro e Liperoti, che hanno sottolineato l’importanza del principio affermato dai giudici: anche le dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà possono avere piena validità nel descrivere in modo chiaro e inequivocabile i fatti materiali.

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