Un teschio umano, ossa e brandelli di vestiti sparpagliati in un terreno a poca distanza dalla periferia della frazione Badia di Nicotera e ritrovati da alcuni potatori di ulivi, riportano la memoria collettiva alla scomparsa di Nicola Schimio, un ottantenne che nel settembre del 2023, uscito di casa, non vi aveva più fatto ritorno. Naturalmente, il mistero è ancora tutto da chiarire.
Indagini in corso
Il ritrovamento è stata fatto mercoledì scorso da un gruppo di operai portatisi in una zona al limite tra Limbadi e Nicotera per ripulire il terreno dai residui della potatura degli ulivi effettuata nelle scorse settimane. Con loro sorpresa, si sono ritrovati davanti resti umani che, a loro avviso, non erano presenti in occasione dei lavori fatti precedentemente. Non hanno perso tempo ad avvisare i carabinieri che, portatisi sul posto, coordinati dal capitano Emanuele Palombi, comandante della Compagnia di Tropea, hanno provveduto a recintare l’area interessata e a repertare tutto il materiale trovato. Materiale che il Reparto investigazioni scientifiche dell’Arma provvederà ad analizzare per cercare di stabilire a chi appartenesse.
Nessuna ipotesi esclusa
Da rimarcare che il terreno interessato dal ritrovamento dei resti umani limita con una strada interpoderale che porta alla proprietà di Nicola Schimio e che l’anziano percorreva abitualmente. Gli investigatori, comunque, non escludono alcuna ipotesi, però la possibilità che i resti possano essere quelli di Nicola Schimio appare la più concreta. L’ottantenne era scomparso nel settembre del 2023. Tutte le forze dell’ordine erano scese in campo per trovarlo utilizzando ogni mezzo utile, dall’elicottero ai droni, ai cani molecolari. Alle ricerche partecipavano anche squadre di volontari che battevano palmo a palmo tutto il territorio senza, però, approdare ad alcun risultato. Ora, il mistero, almeno sino a quando il Ris non avrà completato le analisi del caso, rimane tutto in piedi.