Furto di legname e gestione illecita di rifiuti nel Parco d’Aspromonte, una misura cautelare

Il provvedimento s’inserisce nell’ambito di un’articolata attività investigativa finalizzata al contrasto di reati ambientali in area protetta

I militari del Nucleo carabinieri “Parco” di Gambarie d’Aspromonte hanno dato esecuzione, nei giorni scorsi, a un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale, emessa dal gip del Tribunale di Palmi, nei confronti di un soggetto residente nel territorio comunale di Sant’Eufemia d’Aspromonte. Il provvedimento s’inserisce nell’ambito di un’articolata attività investigativa finalizzata al contrasto di reati ambientali in area protetta.

Le indagini, disposte dalla Procura della Repubblica Palmi, hanno riguardato ripetuti episodi di furto aggravato di legname ai danni di un bosco di proprietà comunale, situato nella località “Petrulli”, ricadente in zona “C” del Parco nazionale dell’Aspromonte. Nel corso degli accertamenti, è emersa anche la gestione e combustione illecita di rifiuti, inclusi veicoli fuori uso, con grave pregiudizio per l’ambiente. Grazie all’impiego di strumenti tecnici di osservazione (videocamere nascoste e localizzatori GPS), è stato possibile documentare e circostanziare le condotte illecite, che hanno portato all’adozione della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti dell’indagato. I reati ipotizzati includono furto aggravato, ricettazione, gestione non autorizzata di rifiutie combustione illecita, in violazione del Codice Penale e del D.Lgs. 152/2006 in materia ambientale.

Le indagini, disposte dalla Procura della Repubblica Palmi, hanno riguardato ripetuti episodi di furto aggravato di legname ai danni di un bosco di proprietà comunale, situato nella località “Petrulli”, ricadente in zona “C” del Parco nazionale dell’Aspromonte. Nel corso degli accertamenti, è emersa anche la gestione e combustione illecita di rifiuti, inclusi veicoli fuori uso, con grave pregiudizio per l’ambiente. Grazie all’impiego di strumenti tecnici di osservazione (videocamere nascoste e localizzatori GPS), è stato possibile documentare e circostanziare le condotte illecite, che hanno portato all’adozione della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti dell’indagato. I reati ipotizzati includono furto aggravato, ricettazione, gestione non autorizzata di rifiutie combustione illecita, in violazione del Codice Penale e del D.Lgs. 152/2006 in materia ambientale.

L’attività si inserisce in un più ampio piano di tutela del patrimonio naturalistico dell’Aspromonte, che vede l’Arma dei carabinieri impegnata nel presidio delle areeprotette e nel contrasto sistematico ai crimini ambientali. Le indagini proseguono sotto la direzione della competente autorità giudiziaria.

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