«Ormai è diventata una vera emergenza. Siamo di fronte a un fenomeno allarmante sul quale intervenire senza ulteriori perdite di tempo».
Francesco De Nisi, consigliere regionale e segretario di “Azione” in Calabria, commenta in questo modo le ultime aggressioni ai danni del personale all’ospedale “Jazzolino” di Vibo Valentia. Il riferimento specifico del consigliere è agli episodi del 14 e 15 marzo scorsi e a quello di ieri, perpetrati contro infermieri e un operatore socio-sanitario in servizio al nosocomio vibonese. Nell’ottica del consigliere De Nisi la questione è ad ampio raggio e va osservata da diverse angolature.
Francesco De Nisi, consigliere regionale e segretario di “Azione” in Calabria, commenta in questo modo le ultime aggressioni ai danni del personale all’ospedale “Jazzolino” di Vibo Valentia. Il riferimento specifico del consigliere è agli episodi del 14 e 15 marzo scorsi e a quello di ieri, perpetrati contro infermieri e un operatore socio-sanitario in servizio al nosocomio vibonese. Nell’ottica del consigliere De Nisi la questione è ad ampio raggio e va osservata da diverse angolature.
«Questi accadimenti stanno diventando un’abitudine – aggiunge De Nisi -. Scene pericolose per il buon andamento della Sanità, in un contesto nel quale i professionisti del settore sono costretti a operare tra difficoltà risalenti nel tempo.
È vero che la carenza dei medici non aiuta, ma sembrerebbe che dopo la visita i pazienti resterebbero nel Pronto Soccorso in attesa di un posto letto con la conseguente necessità di assistenza continua di tipo infermieristico e, soprattutto, socio-assistenziale.
Tutto ciò accende l’ira dei pazienti e dei parenti da cui scaturiscono episodi di collera che si trasforma spesso in episodi di violenza fisica nei confronti degli operatori sanitari, costretti a lavorare in condizioni estreme». Un quadro difficile, nel quale «ci si mette anche i pochi infermieri operanti al Pronto Soccorso e la carenza di Oss senza sottovalutare che durante i turni di notte è disponibile un solo operatore socio- sanitario», evidenza ancora De Nisi. Da qui la conclusione: «Si impone, come necessario, incrementare il numero del personale socio – assistenziale oltre un posto di fisso di Polizia».
Ma non è più sufficiente inquadrare il gravissimo fenomeno solo dal punto di vista dell’assenza di un Posto fisso di Polizia, considerato che il Pronto soccorso è pressoché presidiato da una guardia giurata. Ma sarebbe opportuno cominciare anche a valutare, come dice anche il consigliere Francesco De Nisi, il fenomeno nella sua complessità: carenza di personale, assenza di un Posto fisso di Polizia e, ovviamente, gestione dei posti letto. Problema quest’ultimo che l’Azienda ha sempre sottovalutato.