“Non mi interessa sapere di chi è la colpa. Mi interessa sapere quando una madre potrà portare il proprio figlio al pronto soccorso senza dover attendere ore interminabili”. Lo afferma il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo, che risponde alla lettera aperta del presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, il quale ha motivato la propria assenza alla manifestazione sulla sanità in programma il 10 maggio a Catanzaro.
“Ho letto con attenzione la lettera del governatore Occhiuto – ha detto Occhiuto – e non posso fare a meno di notare come sia sbagliato trasformare il tema della sanità in una contesa partitica”. Poi, con tono amaro, aggiunge: “Mentre il presidente si preoccupa di accusare oppositori e difendere il proprio operato, migliaia di calabresi continuano a vivere sulla propria pelle le drammatiche carenze del nostro sistema sanitario”.
Nel suo intervento, Lo Schiavo sceglie di spostare l’attenzione dal “teatrino della politica” alla vita reale, quella fatta di disagi, ritardi, viaggi della speranza e liste d’attesa senza fine. “La vera domanda non è ‘chi ha fatto cosa negli ultimi 20 anni’, ma ‘cosa facciamo concretamente ORA per garantire un diritto fondamentale ai calabresi’”, incalza.
La manifestazione del 10 maggio, ribadisce il consigliere, non ha alcun intento divisivo né strumentale: “Non è contro qualcuno, ma per i cittadini. Non è un’azione politica, ma civica. Non nasce da un calcolo elettorale, ma dalla necessità di dare voce a chi soffre ogni giorno sulla propria pelle le conseguenze di un sistema sanitario ancora profondamente inadeguato”.
Una presa di posizione chiara anche sulla responsabilità della classe dirigente: “La vera forza di una classe dirigente si misura nel coraggio di confrontarsi con le criticità ancora irrisolte. Si misura nella qualità della vita che riesce a garantire ai propri cittadini”.
Antonio Lo Schiavo sarà in piazza il 10 maggio, e lo fa sapere senza giri di parole: “Sarò sabato in piazza per difendere la sanità pubblica calabrese, gravemente compromessa da anni di tagli e gestioni fallimentari. Sarò in piazza per riaffermare il diritto costituzionale alla salute, che in Calabria continua a essere negato a migliaia di cittadini. Sarò in piazza contro le disuguaglianze sanitarie che costringono i calabresi a viaggi della speranza, liste d’attesa infinite e servizi territoriali inesistenti”.
Poi, una chiusura che è insieme un appello e un monito: “La salute non è un privilegio per pochi, ma un diritto per tutti”.