Un grido che si alza dalla piazza e che chiama in causa politica, istituzioni e cittadini. La manifestazione di sabato a Catanzaro ha segnato un punto di svolta nella battaglia per il diritto alla salute in Calabria. Lo sottolinea il consigliere regionale Raffaele Mammoliti, che parla di un “positivo risveglio civico da alimentare all’interno di un percorso di lavoro in tutte le sedi competenti”.
Per Mammoliti, quanto accaduto rappresenta molto più di una semplice protesta. È una rivendicazione forte, un gesto collettivo che “chiede la tutela del diritto alla salute dei calabresi, ancora oggi fortemente compromesso”. A colpire nel profondo, in particolare, è stato l’intervento della moglie di Serafino Congi, l’uomo deceduto a causa del ritardo di un’ambulanza. Un episodio che, secondo il consigliere regionale, “è stato toccante e paradigmatico della crisi del sistema sanitario calabrese”.
“Parole di denuncia chiare – spiega Mammoliti – che hanno sottolineato come, dopo quattro mesi dall’inchiesta aperta dall’Asp di Cosenza, ancora regni sulla vicenda un silenzio assordante”. E aggiunge: “Ho trovato efficacissimo il passaggio con il quale ha sostenuto che l’indifferenza è la forma di violenza più atroce!”. Un’affermazione che diventa un monito, un “appello alla mobilitazione che trovo pienamente condivisibile e che deve essere un pungolo per politica e istituzioni”.
Da qui la chiamata all’azione. “È per questo – dichiara Mammoliti – che ritengo si debba rompere l’ipocrisia colpevole del silenzio e muoversi, creando le giuste condizioni, tutti insieme: istituzioni, OOSS, ordini professionali e associazioni varie per aprire una stagione di riforma e investimenti per la sanità calabrese”.
Non si tratta, per lui, di una battaglia isolata. È una strada da percorrere con determinazione, giorno dopo giorno. “Per tali ragioni – prosegue – non mi rassegno e continuerò a sollecitare provvedimenti adeguati e strutturali per risolvere le tante criticità con le quali gli operatori e i cittadini nel nostro territorio debbono fare i conti quotidianamente”.
L’ultima denuncia riguarda l’ospedale di Tropea. “Stamattina – riferisce Mammoliti – ho presentato un’apposita interrogazione a risposta immediata sull’ennesima criticità rilevata presso l’ospedale di Tropea, che per mancanza di strumenti necessari per la terapia di un paziente, non ha potuto ricevere le cure appropriate”. Una situazione che, secondo il consigliere, assume un peso ancor più grave “se si considerano le ripetute richieste da parte dei medici e operatori sanitari agli organi competenti per ottenerlo”.
Per questo, l’impegno non si ferma. “A breve – conclude Mammoliti – effettuerò un’apposita visita presso l’ospedale di Tropea per tenere viva l’attenzione necessaria da parte di chi possiede ruoli di governo e responsabilità e per sollecitare interventi e soluzioni adeguate e tempestive”.