A Pizzo il Giubileo degli imprenditori: quando l’impresa incontra il Vangelo

Protagonisti numerosi imprenditori locali, il vescovo Attilio Nostro e il presidente di Confindustria Vibo Rocco Colacchio, uniti nel promuovere una visione di impresa come strumento di speranza e coesione

Una giornata di ascolto, condivisione e speranza. Domenica 11 maggio 2025, nella Chiesa della Resurrezione di Gesù a Pizzo Calabro, si è svolto il Giubileo degli imprenditori, evento promosso dalla Diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, che ha voluto mettere al centro il dialogo tra il mondo imprenditoriale e le fasce più fragili della società. Non un convegno qualunque, ma un vero momento di riflessione comunitaria sul ruolo sociale dell’impresa nel tessuto economico e umano del territorio vibonese.

Imprese come strumenti di speranza

Ad aprire l’incontro, le parole accorate del vescovo Attilio Nostro, che ha accolto i presenti con un invito alla responsabilità condivisa: “Oggi siamo chiamati a essere strumenti di speranza, soprattutto per coloro che vivono in difficoltà. Le imprese sane, quelle guidate da imprenditori onesti, sono essenziali per costruire un futuro più giusto, dove la solidarietà e la crescita economica vanno di pari passo”.

Il vescovo Nostro ha richiamato con forza l’urgenza di costruire un’alleanza concreta tra Chiesa, imprese e comunità locali, fondata sui valori del Vangelo e orientata alla promozione della dignità umana. Un’alleanza che si traduce in azioni concrete, in scelte coraggiose, in investimenti non solo economici ma anche e soprattutto umani.

Storie di impegno e inclusione

L’evento ha visto una nutrita partecipazione di imprenditori provenienti da tutta la provincia di Vibo Valentia: piccole aziende a conduzione familiare, realtà emergenti, start-up innovative. Ognuno ha portato una testimonianza, un’esperienza, un’idea. Al centro, il desiderio condiviso di coniugare crescita economica e responsabilità sociale, in una visione imprenditoriale che metta la persona al centro.

Tra i temi trattati, percorsi di inclusione lavorativa per donne vittime di violenza, persone con disabilità ed ex detenuti, categorie che spesso restano ai margini e che invece, grazie a progettualità mirate, possono tornare protagoniste della vita sociale ed economica del territorio.

Il contributo di Confindustria

A dare ulteriore peso e concretezza all’iniziativa, la presenza di Rocco Colacchio, presidente di Confindustria Vibo Valentia, accompagnato da una folta delegazione di imprenditori. Il suo intervento ha toccato corde profonde: “Le imprese che sposano la nostra missione sono il vero motore del cambiamento. Creare impresa per costruire speranza non è solo uno slogan, ma una sfida quotidiana. Insieme possiamo promuovere modelli di successo che non solo rispondano ai bisogni economici, ma anche a quelli sociali e umani del nostro territorio”.

Colacchio ha insistito sull’importanza di fare rete, di mettere in connessione il mondo produttivo con le istituzioni e con la Chiesa, per dare vita a progetti condivisi e duraturi, capaci di generare valore non solo economico, ma anche etico e culturale.

Una Messa per suggellare l’impegno

La giornata si è conclusa con la celebrazione della Santa Messa, presieduta da monsignor Nostro, che durante l’omelia ha rinnovato il suo appello alla responsabilità personale e collettiva. “Il cambiamento – ha detto – parte da ciascuno di noi, dalle nostre scelte, dai nostri gesti quotidiani. Un imprenditore che agisce con onestà e spirito di servizio è già, nel suo piccolo, un seminatore di bene”.

Un invito a continuare insieme

La Diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea ha espresso profonda gratitudine a tutti i partecipanti, sottolineando l’importanza di eventi come questo per alimentare il dialogo tra mondi spesso considerati distanti, ma che, se messi in relazione, possono dare vita a nuove forme di solidarietà e sviluppo.

“Questa giornata – si legge in una nota conclusiva – è stata un segno concreto di ciò che possiamo fare, insieme, per il bene del nostro territorio. Continuiamo a lavorare uniti, con fede, coraggio e visione, perché nessuno resti indietro”.

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