Sette giovani sono stati arrestati all’alba di oggi dalla Polizia di Stato con l’accusa di essere i responsabili del brutale pestaggio avvenuto in un locale di Serra San Bruno la sera del 6 gennaio, durante i festeggiamenti per l’Epifania. Le misure cautelari in carcere sono state disposte dal gip del Tribunale di Vibo Valentia, su richiesta della Procura, al termine di un’indagine coordinata dalla Squadra Mobile di Vibo Valentia e dal Commissariato di Serra San Bruno.
L’episodio risale alla notte dell’Epifania, quando tre ragazzi, dipendenti del locale, furono aggrediti con calci e pugni da un gruppo di coetanei. Le vittime riportarono ferite giudicate guaribili fino a 20 giorni, e dovettero ricorrere alle cure del pronto soccorso dell’ospedale cittadino.
La ricostruzione
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, l’aggressione sarebbe stata l’epilogo di una serie di minacce e intimidazioni partite già prima del Capodanno. Uno degli indagati avrebbe infatti contattato l’organizzatore dell’evento, pretendendo l’ingresso gratuito per sé e per i suoi amici sia alla serata del 31 dicembre che a quella del 6 gennaio, minacciando ritorsioni in caso di rifiuto. L’organizzatore, temendo conseguenze, aveva ceduto e tollerato la loro presenza, nonostante l’accesso al locale fosse regolato da un biglietto a pagamento.
Durante la notte dell’Epifania, però, la situazione è degenerata. Il gruppo ha tentato di accedere con la forza a un’area riservata del locale e, di fronte al diniego dello staff, ha scatenato una violenta aggressione, culminata nel ferimento dei tre dipendenti e in danni alla struttura.

Le indagini, avviate subito dopo i fatti e condotte con il supporto della Squadra Mobile di Catanzaro, dei Reparti Prevenzione Crimine di Vibo Valentia e Siderno e delle unità cinofile della Questura, hanno permesso di identificare i presunti autori. Tra gli elementi acquisiti anche un messaggio intimidatorio risalente al 20 dicembre, che rafforzerebbe l’ipotesi dell’estorsione aggravata.
Reati contestati
Ai sette arrestati vengono contestati, a vario titolo, i reati di estorsione, lesioni personali, minacce e danneggiamento aggravato. Per impedire la reiterazione delle condotte violente, la Procura ha chiesto e ottenuto l’applicazione della custodia cautelare in carcere. Dopo le formalità di rito, i giovani sono stati trasferiti nelle case circondariali di Vibo Valentia e Catanzaro, dove resteranno in attesa di giudizio.
Gli stessi soggetti, nei mesi scorsi, erano già stati destinatari di misure di prevenzione come l’Avviso orale e il Daspo “Willy”, che vieta l’accesso ai locali pubblici e agli esercizi di intrattenimento. L’operazione si inserisce in un più ampio contesto di contrasto ai fenomeni di devianza giovanile e microcriminalità, che la Polizia di Stato continua a monitorare con attenzione crescente.