Estrazione abusiva nel fiume Nicà: tre arresti e sequestro dei mezzi. Operazione dei Carabinieri Forestali nell’ambito di “Fiume Sicuro 2025”

Sorpresi in flagranza a prelevare inerti dal letto fluviale con mezzi meccanici: condanne patteggiate e indagini in corso anche sul titolare della ditta coinvolta. Grave impatto ambientale e violazioni multiple.

Proseguono serrati i controlli del territorio da parte dei Carabinieri Forestali nell’ambito della campagna nazionale “Fiume Sicuro 2025”, promossa dal Comando per la Tutela Forestale e dei Parchi per prevenire e reprimere i reati ambientali che mettono a rischio gli ecosistemi fluviali e la sicurezza idrogeologica.

Nei giorni scorsi, i militari del Nucleo Forestale di Cirò hanno individuato un’attività illecita in corso nell’alveo del fiume Nicà, tra le province di Crotone e Cosenza, precisamente al confine tra i comuni di Crucoli e Terravecchia. Tre persone sono state colte in flagranza mentre eseguivano l’estrazione abusiva di materiale inerte con l’ausilio di mezzi meccanici.

I Carabinieri, insospettiti dalla presenza di escavatori fermi in zona golenale e dai chiari segni di movimento terra, si sono appostati per osservare i movimenti. Poco dopo, tre uomini sono tornati sul posto e hanno ripreso le operazioni di prelievo, ignari della sorveglianza in corso. Intervenuti tempestivamente, i militari hanno bloccato e identificato i soggetti che non erano in grado di esibire alcuna autorizzazione per l’attività in atto.

Si tratta di G.M., 35 anni di Crosia, V.F., 51 anni, e A.G., 58 anni, entrambi di Cariati, arrestati per furto aggravato ai danni dello Stato, in quanto responsabili della sottrazione di materiale demaniale destinato alla pubblica utilità. A seguito del giudizio per direttissima, sono stati riconosciuti colpevoli e condannati a pene comprese tra i sei e gli otto mesi di reclusione, patteggiate e con sospensione condizionale, oltre al pagamento di una multa.

Dalle indagini è emerso anche un tentativo di occultamento dell’attività mediante il reinterro della buca scavata, utilizzando materiali di risulta provenienti da demolizioni, tra cui laterizi, calcinacci e perfino traversine ferroviarie. I mezzi impiegati sono stati sottoposti a sequestro.

Non si fermano qui le conseguenze dell’operazione: oltre ai tre arrestati, è stato deferito all’Autorità Giudiziaria anche il titolare della ditta crotonese presso cui i soggetti risultano impiegati. L’uomo dovrà rispondere di ulteriori gravi reati, tra cui invasione di area demaniale vincolata, gestione illecita di rifiuti, deterioramento di beni paesaggistici e alterazione dello stato dei luoghi. Sono in corso ulteriori accertamenti per definire il quadro delle responsabilità.

La campagna “Fiume Sicuro 2025” si colloca in un più ampio programma di tutela ambientale e prevenzione del dissesto idrogeologico, fenomeno aggravato anche da attività abusive come quella scoperta sul fiume Nicà. L’intervento tempestivo dei Carabinieri Forestali rappresenta un segnale chiaro contro chi danneggia l’ambiente e mette a rischio la sicurezza del territorio e delle comunità.

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