Fari accesi su “L’Architettura Rurale in Calabria. Conservazione e Valorizzazione – Tradizioni e Prospettive”. Se n’è parlato nel corso di un partecipato incontro, organizzato dal circolo Legambiente Ricadi in collaborazione con i circoli Vibo Valentia e La Ginestra.
Antiche dimore contadine
L’obiettivo era quello di richiamare l’attenzione sul patrimonio architettonico rappresentato dalle numerose strutture storiche che caratterizzano le campagne del Poro e i centri storici dei borghi calabresi. Un approfondimento non solo architettonico e storico, ma anche culturale, sociale, paesaggistico e antropologico sulle antiche dimore contadine che versano in stato di abbandono con il rischio di una irreversibile perdita della nostra memoria storica, delle nostre radici e di una concreta opportunità di sviluppo economico e sociale.
Aspetti tecnici
Dai lavori introdotti da Franco Saragò, presidente del circolo di Legambiente di Ricadi, è innanzitutto emersa,con chiarezza, la necessità di collaborazione tra enti, associazioni, ordini professionali, università e istituzioni culturali. Numerosi e molto apprezzati gli interventi dei relatori che hanno catalizzato l’interesse dei partecipanti. Dopo il saluto da parte del sindaco Nicola Tripodi, si sono susseguiti gli interventi dell’arch. Vincenzo Calzona, direttore dei Musei di Ricadi; del prof. Rosario Chimirri, docente di storia dell’architettura all’Unical; del dott. Antonio Varrà, referente dell’associazione Città della terra cruda Calabria e del presidente dell’associazione nazionale “Città della Terra Cruda” Marco Sideri. Gli intervenuti hanno analizzato gli aspetti tecnici, architettonici, storico culturali e turistici proponendo soluzioni perché ciò che resta di tale patrimonio venga tutelato.
Proposta di legge
Il presidente dell’Ordine degli Architetti della provincia di Vibo Valentia, Fabio Foti, tra l’altro, nell’evidenziare i danni arrecati al territorio in anni di disattenzione, ha lanciato un appello ai tanti sindaci presenti affinché intervengano in modo convinto per invertire la rotta. Molto apprezzati gli interventi del consigliere regionale Francesco De Nisi, il quale, dopo un’attenta disamina della materia, si è reso disponibile a presentare una proposta di legge che vada nella direzione auspicata dall’assemblea, e del Direttore del Dipartimento Ambiente e Paesaggio della Regione, Salvatore Siviglia. Questi, nel suo articolato intervento, ha preso in esame le varie prospettive nell’ambito del tema trattato e lo stato dell’arte in Calabria, impegnandosi ad avviare quanto nelle sue competenze affinché possano essere recepite le istanze emerse dall’incontro.

Spazio alla cooperazione
Presenti all’iniziativa numerosi sindaci e amministratori locali, politici, rappresentanti di associazioni, istituzioni scolastiche e istituzioni culturali. Nei loro interventi, con le singole specificità, l’on. Dalila Nesci, i sindaci di Limbadi, Pantaleone Mercuri, e di Drapia Alessandro Porcelli, nonché gli assessori di Zambrone e Spilinga, Carrozzo e Pugliese, hanno condiviso gli aspetti trattati dal convegno ribadendo la necessita di una cooperazione tra enti e associazioni affinché si possa giungere ad una salvaguardia concreta di questi fabbricati e al contestuale rilancio economico.
Riconversione dei casolari
Sandro Polci, architetto paesaggista e componente della Presidenza del Comitato Scientifico di Legambiente nazionale, ha sintetizzato gli strumenti praticabili a tal fine. Dopo i necessari censimenti e mappature, ha proposto, con forza, la riconversione dei casolari in abitazioni condivise (co-housing) per anziani autosufficienti, famiglie e smart worker. Inoltre, ha affermato come sia essenziale il recupero della filiera agricola corta e della multifunzionalità. Infine, elemento essenziale una volta ripopolato il borgo, è la finalità turistica basata su sostenibilità, esperenzialità e valenza culturale.
Il ricordo di Giulio Schiariti
Soddisfazione per l’esito del convegno è stata espressa da Franco Saragò, il quale ha ribadito che l’incontro è da considerarsi un punto di partenza per l’elaborazione di un progetto condiviso, semplificando le normative per il recupero fisico dei beni, con adeguato sostegno economico pubblico. Al termine della manifestazione vi è stato un momento di memoria condiva per Giulio Schiariti, socio di Legambiente, mancato qualche anno fa, che, con la sua saggezza contadina e la volontà di conservare memoria della propria terra, ancora oggi rappresenta un punto di riferimento per la comunità.