C’è chi parla di ambiente, e chi lo cura. Domenica 25 maggio, tra i silenzi profondi dei boschi di Lacina, i soci e i volontari dell’associazione Incrociamenti si sono ritrovati per una nuova giornata di lavoro sul campo, al sito noto come “Scagghjuni”, nel comune di Brognaturo. L’intervento rientra nel calendario annuale delle attività dell’associazione, e ha avuto come obiettivo la manutenzione del rifugio e della zona circostante, frequentata da escursionisti lungo il suggestivo sentiero Serra-Badolato.
“Abbiamo deciso di esserci – spiegano i volontari – per rispetto verso il territorio che ci ospita, ma anche per chi ama davvero la montagna: pulita, accessibile, viva”. Un impegno che è andato ben oltre il semplice gesto civico. È stato, come sottolineano, un atto di denuncia, “contro le ferite inflitte dalla mano malefica dell’uomo, dalla sete di facili guadagni e da scelte politiche ciniche e sbagliate”.

Nel mirino, ancora una volta, le pale eoliche “con impatti ambientali devastanti” e le discariche abusive che “deturpano ogni angolo, anche quelli più remoti e sacri del paesaggio montano”. Ma l’accusa non si ferma ai danni visibili: “È anche l’assenza di controlli – dicono – la mancata azione di quelle istituzioni che dovrebbero proteggere, valorizzare, custodire”.
I volontari di Incrociamenti non nascondono un certo senso di frustrazione, ma rilanciano con fermezza il loro impegno: “Come abbiamo detto più volte, noi vogliamo essere custodi gelosi della maestosità dei nostri boschi. Lo facciamo con i gesti, quelli veri, concreti, silenziosi ma incisivi. Gesti che valgono più di mille parole”.
E alla politica, alle istituzioni, ma anche ai semplici cittadini, l’associazione lancia un messaggio senza mezzi termini: “Pretendiamo che anche gli altri facciano la loro parte. Senza retorica, senza apparenze, ma con fatti”.
