Vibo Valentia, il volto violento della gioventù coperto dal silenzio

Vibo Valentia, il volto violento della gioventù coperto dal silenzio

Vere e proprie bande (alcune arrivano dai piccoli centri della periferia) giocano a emulare atteggiamenti mafiosi

Una rissa brutale, scoppiata qualche settimana fa davanti a un locale pubblico di Vibo Valentia, ha riportato al centro dell’attenzione un tema che dovrebbe inquietare chiunque: la crescente violenza tra giovanissimi e, ancor più allarmante, l’omertà che la protegge.

La Polizia, con grande fatica, è riuscita finora a identificare una quindicina di ragazzi. Ma potrebbero essere molti di più. Nonostante i controlli imposti dal questore di Vibo Valentia, Rodolfo Ruperti, sono in crescita i giovanissimi che si atteggiano a piccoli boss. Vere e proprie bande entrano nei locali e dettano regole: bevono e si divertono; emulano atteggiamenti mafiosi, confondendo forza e arroganza con il rispetto. Tollerare questi atteggiamenti significa legittimarli.

La Polizia, con grande fatica, è riuscita finora a identificare una quindicina di ragazzi. Ma potrebbero essere molti di più. Nonostante i controlli imposti dal questore di Vibo Valentia, Rodolfo Ruperti, sono in crescita i giovanissimi che si atteggiano a piccoli boss. Vere e proprie bande entrano nei locali e dettano regole: bevono e si divertono; emulano atteggiamenti mafiosi, confondendo forza e arroganza con il rispetto. Tollerare questi atteggiamenti significa legittimarli.

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