Triplice riconoscimento per il maresciallo Valerio Oriti: dopo 8 anni lascia Arena per un nuovo incarico a Scilla

Un tributo sentito a un comandante che ha saputo coniugare rigore, presenza e umanità nel presidio del territorio
valerio oriti

Dopo 8 anni di riconosciuto e meritevole servizio, si congederà a giorni dai carabinieri di Arena il trentatreenne maresciallo Valerio Oriti, che nel centro montano ha avuto la sua prima esperienza alla guida di una Stazione della “Benemerita”. Gli subentrerà il maresciallo Giuseppe Manganaro, già in servizio come vice da 2 anni presso la nella suddetta Stazione, quindi “abbastanza edotto” sul territorio e sullo stato dell’arte. Per l’occasione, e per riconoscere i meriti e l’impegno del maresciallo Oriti, i comuni di Arena, Dasà e Acquaro, quelli sotto l’egida della gestione della caserma, hanno a buon diritto pensato di conferire al maresciallo trasferito dei riconoscimenti.

Nel particolare, avrebbe dovuto essere conferita oggi (06 giugno 2025) ad Arena, durante una seduta di consiglio convocata ad hoc, la cittadinanza onoraria. Stessa cosa sarebbe dovuta avvenire a Dasà l’11 giugno. Mentre, in data ancora da definire, Acquaro (comune retto non da un organo non politico ma commissariale, per via dello scioglimento dell’ente per infiltrazioni mafiose) ha in serbo la consegna di una targa al merito. Tutto rinviato poiché, a quanto è dato sapere, all’interessato occorrono delle autorizzazioni da parte dei superiori per poter partecipare alle relative cerimonie.

L’impegno di Valerio Oriti contro il crimine

Arrivato ad Arena nel 2017, in sostituzione di Carmine Napolitano, Valerio Oriti è stato comandante di Stazione dal primo giorno di servizio. Una bella impresa, per essere la prima. Nel suo incarico il maresciallo Oriti ha agito contro ogni crimine si sia verificato, o abbia potuto verificarsi, nel territorio. Ha fatto vari incontri nelle scuole e in altre sedi istituzionali, per parlare di rispetto della legalità e prevenzione delle frodi, soprattutto informatiche. Ha contrastato, con i propri uomini, la detenzione e il traffico di armi clandestine (sin dal 2018).

E ancora: ha contrastato la detenzione, la coltivazione e lo spaccio di droghe (con vari e documentati arresti). Ha agito contro la violenza di genere. Partecipato all’operazione “Rinascita Scott”, processo contro la ‘ndrangheta che ha visto coinvolti a vario titolo 340 individui. All’operazione “’Mbasciata”, nel gennaio 2019, con varie condanne per “estorsione aggravata dal metodo mafioso”. “Habanero”, con numerose condanne per reati mafiosi a esponenti delle ‘ndrine locali. Da quando si è diffusa la notizia del trasferimento, da quel che è dato apprendere, tante le telefonate di dispiacere per l’avvenimento.

Una nota di orgoglio per l’interessato, si presume. Come si immagina che il trasferimento sia una sorta di promozione per il maresciallo, che, da dopo il 20 giugno, andrà a dirigere una nuova caserma che sarà lo stesso a inaugurare, sul lungomare, ubicata tra la stazione cittadina e la mitica “Chianalea”, orgoglio e splendore della Calabria intera. Auguri per il nuovo incarico e per aver lasciato un buon ricordo in montagna, per il quale, si immagina, tanti siano i ringraziamenti da parte di Oriti, oltre che per i riconoscimenti che a breve arriveranno, per i tanti attestati di stima ricevuti, e per quanti, in questi anni, al suo fianco a vario titolo, si sono prodigati per il mantenimento della legalità, della giustizia e dell’impegno al servizio dei più deboli sul territorio. Ancora auguri al “vecchio” che va oltre e al “nuovo” che gli subentra.

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