Caldo estremo in Calabria, Tavernise chiede lo stop al lavoro nelle ore più calde: Occhiuto firmi subito l’ordinanza

Il consigliere regionale M5S lancia un appello urgente al presidente della Regione, affinché venga reintrodotto il divieto di lavoro all’aperto tra le 12:30 e le 16:00 nei giorni a rischio
caldo

“Il caldo estremo di questi giorni, causato dalla cosiddetta bolla africana, non è più un’eccezione ma una condizione ormai strutturale dei mesi estivi in Calabria. Le temperature registrate stanno superando ogni soglia di sopportazione, mettendo a serio rischio la salute e la sicurezza dei lavoratori esposti al sole per diverse ore al giorno, in particolare nei settori dell’agricoltura, del florovivaismo e nei cantieri edili. Chiedo formalmente al presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, di intervenire con urgenza emanando nuovamente, come già fatto lo scorso anno, l’ordinanza che vieta il lavoro nelle ore più calde della giornata, dalle 12:30 alle 16:00, nelle giornate in cui il livello di rischio risulta “alto” secondo la mappa Workclimate per i lavoratori esposti al sole con attività fisica intensa”. Lo afferma il consigliere regionale e capogruppo del Movimento Cinque Stelle Davide Tavernise.

L’esponente pentastellato prosegue: “Nel 2024, con apposita ordinanza, Occhiuto aveva stabilito tale divieto “con efficacia immediata e fino al 31 agosto”, riconoscendo la necessità di una misura straordinaria in attesa di un accordo strutturale tra parti datoriali e sindacali. Quell’ordinanza venne giustamente adottata anche su richiesta delle organizzazioni sindacali, a tutela della salute pubblica e per limitare l’impatto dello stress termico ambientale. Oggi le condizioni sono analoghe, se non peggiori. Ritardare ulteriormente un provvedimento di buon senso equivarrebbe a ignorare il rischio reale a cui sono esposti quotidianamente centinaia di lavoratori calabresi. Lo stress termico non è un fastidio, ma una seria minaccia per la salute e la vita. Il presidente Occhiuto – conclude Tavernise – dimostri responsabilità istituzionale e sensibilità sociale: firmi subito l’ordinanza. Non c’è tempo da perdere”.

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