Neonata rapita a Cosenza, chiesto il giudizio immediato per Rosa Vespa

Fingendosi un'infermiera della clinica Sacro Cuore, aveva prelevato la piccola Sofia per poi portarla a casa e spacciarla per sua
neonata cosenza

A quanto apprende l’Adnkronos la procura di Cosenza ha chiesto il giudizio immediato per Rosa Vespa, la donna accusata di aver rapito, lo scorso 21 gennaio, dalla clinica ‘Sacro Cuore’ la piccola Sofia appena nata.

La falsa gravidanza e il rapimento: la vicenda

Rosa Vespa, 53enne di Castrolibero, paese della provincia cosentina, per 9 mesi aveva finto di essere incinta annunciando anche sui social l’arrivo imminente di un bebè. E il 21 gennaio era entrata nella clinica Sacro Cuore e si è diretta nel reparto maternità dove fingendosi un’infermiera aveva prelevato la neonata di appena un giorno di vita dalle braccia della madre. Poche ore dopo era scattato l’allarme. Ma grazie a un tam tam cittadino e alle serrate indagini delle forze di polizia la bimba era stata ritrovata nella stessa giornata e riconsegnata alla mamma.

Dopo aver preso la bimba Rosa Vespa l’aveva vestita d’azzurro e, insieme al marito senegalese, Aqua Moses, che si è sempre dichiarato ignaro del rapimento, l’aveva portata a casa dove i parenti li attendevano per una festicciola di benvenuto per il nascituro tra fiocchi azzurri e pasticcini. Proprio durante la festa avevano fatto irruzione gli agenti arrestando la donna per rapimento.

donna, avrebbe simulato per 9 mesi la gravidanza, raccontando ai familiari di essere in attesa di un maschietto e di essere stata trattenuta nella clinica alcuni giorni in più del previsto per degli accertamenti. Tutto era stato organizzato nei dettagli: la bimba era stata vestita di azzurro e gli allestimenti della festicciola erano di colore blu, proprio come se il nascituro fosse di sesso maschile. (adnkronos)

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