È stato conferito a monsignor Attilio Nostro l’8^ edizione del Premio “Gaetano Filangieri”, un riconoscimento che premia chi, con l’ esempio di vita, riesce ad incidere nella formazione delle giovani generazioni e che punta ogni anno a indicare modelli di riferimento concretamente credibili.
“I ragazzi ci osservano e giustamente pretendono da noi adulti di essere un modello di comportamento – ha dichiarato il Vescovo Attilio Nostro – ma, soprattutto, desiderano essere ascoltati”. Ed è proprio il tema dell’ascolto che quest’anno ha permeato l’intera offerta formativa della storica Istituzione scolastica vibonese, ben illustrata anche con alcune domande poste alle Autorità civili e militari presenti, da una delegazione di studenti. Ideato dal rettore del Convitto, Alberto Capria, in partneriato con il Coordinamento regionale delle Consulte studentesche guidato da Franca Falduto, il Premio Filangieri si fonda sulla convinzione che indicare “adulti di riferimento” – esempi guida e stimolo per le nuove generazioni – sia una chiave didattica fondamentale.
Negli anni trascorsi il riconoscimento è stato tributato a Dario Antoniozzi, Antonino Murmura, Mario Spagnuolo, Gianni Pittella, Giuseppe Ayala, Franco Gabrielli, Noemi Di Segni.
Vicinanza al mondo giovanile
“I nostri allievi, prima di conoscenze, hanno bisogno di esempi – sottolinea il rettore Capria – e mossi da questa convinzione ogni anno individuiamo personalità che si sono distinte nel campo sociale e professionale, capaci di lasciare un segno autentico. Il vescovo Attilio Nostro, sin dal suo arrivo, – continua Capria – ha dimostrato una vicinanza sincera al mondo giovanile e scolastico realizzando progetti importanti e partecipando attivamente a tutte le iniziative: inequivocabilmente il suo è un esempio da seguire”.
Apprezzati gli interventi del sindaco Romeo, dei comandanti provinciali dei carabinieri e della Guardia di finanza (colonnelli Luca Toti ed Eugenio Bua), dei vicari del prefetto e del questore (Roberto Micucci e Luca Catalano), del comandante della Capitaneria di porto Guido Avallone, del direttore della scuola allievi di polizia Pasquale Ciocca, del presidente della CPS di Cosenza Andrea Bonavita e della responsabile regionale delle Consulte degli studenti Franca Falduto, la quale ha focalizzato su un concetto chiave, fil rouge di tutti gli interventi: ”Per educare queste nuove generazioni occorre conoscerne desideri, sensibilità, attese, caratteristiche, codici di linguaggio per riuscire a comunicare ed ascoltare”.

Le motivazioni
La consegna della scultura, realizzata dall’artista Antonio La Gamba su foglia d’argento e cristallo, è stata preceduta dalla lettura delle motivazioni redatte dal Comitato Tecnico Scientifico da cui emergono requisiti unanimemente riconosciuti al Vescovo Attilio Nostro, ovvero: “… il suo impegno costante nei confronti dei più deboli, il suo grido instancabile a difesa di questa martoriata terra storicamente ma non ineluttabilmente erosa da attività criminali; la profonda umanità che contraddistingue il suo operato ed, in particolare, la costante vicinanza al mondo della Scuola e, soprattutto, dei Giovani”.
L’auspicio è, quindi, che si segua il percorso tracciato dal Vescovo Attilio Nostro coerente con gli insegnamenti di Papa Francesco che ripeteva spesso: “I giovani non sono il futuro, ma il presente della Chiesa. Dobbiamo camminare con loro, non avanti o indietro”.
Ed è importante, come oggi ci ricorda anche Papa Leone XIV, non dimenticare anche le parole di San Giovanni Paolo II che, nella sua Lettera ai giovani del 1985, ricordava come Dio sia presente nel cuore inquieto di ogni giovane con tanto amore ed un progetto per ciascuno di loro.