Oggi la Calabria si è svegliata con il cuore più pesante. Un dolore improvviso, che ha attraversato la comunità di Corigliano Rossano: Gaetano Ruffo, appena 17 anni, non c’è più. Un incidente stradale sulla famigerata Statale 106 — la stessa che troppo spesso diventa teatro di tragedie simili — ha portato via per sempre quel ragazzo che tutti chiamavano Gaetanino. Tutti, compresi i compagni dell’Asd Rossanese, nelle cui giovanili Gaetano è cresciuto. Un ragazzo amato e solare, che difendeva la porta così come difendeva i suoi sogni.
“Oggi – scrive il club sui social – l’Asd Rossanese piange. È un giorno maledetto, uno di quelli che difficilmente si possono dimenticare. Ciao Gaetanino, così ti abbiamo sempre chiamato quando indossavi con orgoglio i colori rossoblù nelle giovanili. Oggi il cielo ha un angelo in più. Ci hai lasciati troppo presto, a soli 17 anni. Difendevi la porta come difendevi i tuoi sogni: con coraggio, passione e dedizione. La tua simpatia e la tua presenza in squadra resteranno per sempre nei nostri cuori. Ora vola più in alto, dove nessun gol potrà mai raggiungerti e nessun pallone potrà mai superarti. Ci mancherai immensamente, ma il tuo spirito continuerà a vivere su ogni campo, in ogni abbraccio, in ogni ricordo”.
Il calcio, quello vero, oggi perde uno dei suoi figli migliori. Perché Gaetano non era una promessa solo per la sua bravura tra i pali, ma per il suo modo di stare al mondo: umile, sorridente, generoso. Il suo ricordo resterà impresso nella memoria di chi ha avuto la fortuna di allenarlo, di giocare con lui, di condividere una trasferta, un panino dopo la partita, una risata nello spogliatoio. Perché non esiste situazione che possa spiegare la morte di un ragazzo di 17 anni. Esiste solo un vuoto, e la voglia – fortissima – di non dimenticare.
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