Un nuovo ciclone istituzionale si abbatte su Soriano Calabro. Stando a quanto riportato dal Quotidiano del Sud, il piccolo centro delle Preserre vibonesi torna sotto i riflettori dopo che, nella mattinata di oggi, il prefetto di Vibo Valentia, Anna Aurora Colosimo, ha firmato il decreto per l’invio della Commissione d’accesso agli atti nel municipio. Una decisione che riaccende i riflettori su un’amministrazione comunale già provata da un passato recente segnato dallo scioglimento per mafia.
L’obiettivo dell’organo ispettivo sarà ora quello di verificare se vi siano attualmente – nell’operato dell’amministrazione guidata dal sindaco Antonio De Nardo – elementi di collegamento diretto o indiretto con ambienti della criminalità organizzata. I commissari avranno tre mesi di tempo, prorogabili, per scandagliare atti, delibere, affidamenti, determine. Il tutto nel quadro previsto dall’articolo 143 del Testo Unico degli Enti Locali, il famigerato “scudo normativo” contro le infiltrazioni mafiose negli enti pubblici.
Un passato che pesa come un macigno
Il provvedimento della Prefettura si innesta in un contesto delicato. Solo quattro anni fa, nel 2021, il Comune di Soriano era stato sciolto per presunte infiltrazioni mafiose durante la gestione dell’allora sindaco Vincenzo Bartone. Due anni di commissariamento avevano congelato la vita democratica del paese, fino alla tornata elettorale del 2024, che aveva segnato l’inizio di una nuova fase politica. L’elezione di De Nardo era stata accolta con speranza da molti, ma anche con prudente attesa. Ora, l’arrivo della Commissione rappresenta un nuovo colpo, non solo all’istituzione, ma anche alla fiducia dei cittadini.
L’ombra lunga dell’inchiesta “Doppia Curva”
A spingere la Prefettura ad accendere nuovamente i riflettori su Soriano sarebbe stato, tra gli altri fattori, anche il clamore generato dall’inchiesta “Doppia Curva”, condotta dalla Dda di Milano. Un’indagine che scava nei rapporti tra ‘ndrangheta e tifo organizzato milanese, e che ha già provocato le dimissioni di Filippo Monardo, imprenditore e consigliere comunale nel vicino comune di Sorianello.
Le rivelazioni del pentito Andrea Beretta, ex capo ultras dell’Inter e arrestato per l’omicidio dell’esponente del clan Bellocco, Antonio Bellocco, hanno fatto emergere un inquietante reticolo di presunti rapporti tra l’azienda di Monardo, esponenti della criminalità calabrese e figure legate al tifo violento. Soriano Calabro, nelle ricostruzioni degli inquirenti, diventa più che un semplice punto geografico: una possibile base logistica per traffici e relazioni opache.
Scosse anche in Consiglio comunale
L’effetto domino dell’inchiesta ha raggiunto anche le stanze del potere locale. Nei giorni scorsi, Francesca Monardo – 25 anni, presidente del Consiglio comunale di Soriano e cugina dell’imprenditore Filippo – ha rassegnato le dimissioni dal suo incarico. “La vicenda è totalmente estranea alla mia persona”, ha dichiarato, “ma ha ormai compromesso l’immagine del paese”. Una scelta sofferta, forse inevitabile, che segna l’ennesimo terremoto politico in un’amministrazione che si ritrova, ancora una volta, a camminare sul filo.