C’è tutta la tenerezza dell’infanzia negata in una letterina scritta da un bambino di nove anni. Il suo nome è Mattia, vive a Vibo, nel cuore del centro storico, e ha un sogno semplice: poter giocare fuori casa con gli amici, senza avere paura di essere aggredito dai randagi. Effettivamente, quello della presenza di cinghiali nelle vie della città e nelle frazioni è un problema di non poco conto, che necessita di una ferma risoluzione.
“Caro signor sindaco – scrive Mattia – mi chiamo Mattia e ho 9 anni, vivo a Vibo Valentia in un bellissimo quartiere chiamato centro storico. A pochi passi da casa mia ci sono molte piazzette, tra cui piazza Terranova e la piazzetta G. Nusdeo. Mi piacerebbe poterci giocare liberamente insieme ai miei amici, ma mamma non mi fa uscire perché ci sono i randagi!”. Nella lettera, Mattia racconta di sentirsi privato di un diritto che per ogni bambino dovrebbe essere sacrosanto: quello di potersi divertire in sicurezza. “Vorrei poter giocare nella mia città – aggiunge – senza avere paura di essere aggredito dai cani randagi!”. Un pensiero che si fa ancora più toccante nella frase finale, in cui il bambino si rivolge direttamente al primo cittadino: “Grazie signor sindaco Enzo Romeo, spero che lei riuscirà a convincere la mia mamma a farmi giocare fuori casa”. La mamma, intanto, si è recata al Comune per protocollare la lettera.