Si avvicina alla fase finale il processo d’appello bis per l’omicidio di Pietro Bucchino, avvenuto a Lamezia Terme nel 2003. L’udienza si è svolta oggi davanti alla Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro, ed è stata interamente dedicata all’intervento della difesa di Peppino Daponte, 64 anni, accusato dell’omicidio e già condannato in primo e secondo grado a 30 anni di reclusione.
Il collegio difensivo, composto dagli avvocati Staiano, Cicino e Andricciola, ha smontato punto per punto l’impianto accusatorio della Procura Generale, che nelle scorse udienze aveva chiesto la conferma della condanna, ritenendo pienamente attendibili le dichiarazioni rese da alcuni collaboratori di giustizia.
Nei giorni precedenti all’udienza odierna, una svolta processuale aveva riportato Daponte in libertà. Il Tribunale della Libertà ha infatti accolto un’istanza della difesa sulla decorrenza dei termini di custodia cautelare, ritenendo che non ci fossero più i presupposti per la detenzione preventiva.
La posizione dell’imputato era tornata al vaglio dei giudici catanzaresi dopo che la Corte di Cassazione aveva annullato con rinvio le precedenti condanne, ordinando una nuova valutazione da parte della Corte d’Appello.
Al termine dell’udienza, la Corte ha aggiornato il procedimento al prossimo 17 luglio, quando sono attese la replica del Procuratore Generale e la sentenza.