Maxi sequestro di cocaina al porto di Gioia Tauro: la Finanza blocca 417 chili destinati ai clan (video)

Un’operazione dei militari ha sventato l’ennesimo tentativo delle consorterie criminali di introdurre cocaina in Italia

Il Comando provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria continua ad assestare consistenti colpi alle consorterie criminali che si occupano della gestione logistica del traffico internazionale di cocaina servendosi del porto di Gioia Tauro.

In quest’ultima circostanza, i militari del Gruppo Gioia Tauro, nell’ambito del sistematico dispositivo di mirato monitoraggio e capillare controllo dell’area portuale gioiese, hanno predisposto un piano d’azione notturno finalizzato a individuare eventuali container utilizzati dai sodalizi criminali per entrare in possesso dei redditizi quantitativi di sostanza stupefacente provenienti dai Paesi d’oltreoceano. In particolare, nella tarda notte, i finanzieri rilevavano una disposizione del tutto anomala di alcuni container, collocati in una zona di penombra non funzionale a tale scopo e posti in corrispondenza di una gru che in quel momento, peraltro, non stava nemmeno funzionando.

Procedendo all’apertura di tutti i container stoccati nell’area sospetta – uno dei quali addirittura stranamente e visibilmente danneggiato – in uno di questi i militari hanno trovato 16 sacche contenenti 385 panetti di cocaina, per un peso complessivo di 417 chilogrammi, sottoposti a sequestro probatorio d’iniziativa. Secondo i finanzieri, la perdita economica inferta alle organizzazioni criminali, private della ragguardevole fornitura di stupefacente, si aggira intorno ai 67 milioni di euro.

A seguito della trasmissione degli atti compilati alla Procura della Repubblica di Palmi, diretta del procuratore capo Emanuele Crescenti, la competente Autorità Giudiziaria ha provveduto a convalidare il predetto sequestro.

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