Punta Scrugli, perla dimenticata della costa vibonese. Alviano: riprendiamoci questo angolo di paradiso (foto)

L'iniziativa punta a recuperare una delle località turistiche più rinomate. L'esponente di Europa Verde Verdi lancia la sfida

Una delle località più suggestive della costa vibonese è oggi ridotta a un cumulo di rifiuti, canneti incolti e tanta indifferenza. Punta Scrugli, nel territorio comunale di Briatico, a pochi chilometri da Vibo Marina, meta di bagnanti e amanti della natura, versa in uno stato di abbandono. La vegetazione incolta invade la stretta stradina che conduce al mare, tanto che in alcuni tratti il passaggio è diventato quasi impossibile. A ridosso della spiaggia spazzatura di ogni tipo, vetri rotti e cumuli di plastica; un degrado che si ripropone puntualmente.

Un gesto coraggioso

Un gesto coraggioso

In questo scenario desolante, un gesto di coraggio e amore per il territorio si distingue. Pino Alviano, esponente di Europa Verde Verdi di Vibo Marina e coordinatore del Circolo dei Borghi di Vibo Marina-Bivona-Portosalvo, ha deciso di non restare a guardare. Cappellino in testa, a dorso nudo, armato di falce, cesoie, guanti e buona volontà, da giorni si è immerso nella “giungla” di Punta Scrugli, ripulendo a mani nude un pezzo alla volta. Un intervento volontario e simbolico, che denuncia l’assenza di chi di competenza, in questo caso le Ferrovie dello Stato, ma allo stesso tempo lancia un messaggio forte: il territorio si può e si deve salvare.

Fronte ambientale

“È inaccettabile – afferma Alviano – che un angolo di paradiso come questo, con un mare azzurro e cristallino, sia lasciato morire tra i rifiuti e l’indifferenza”. L’amministrazione comunale di Briatico, guidata dal sindaco Lidio Vallone, si è schierata al suo fianco. Il suo gesto non è passato inosservato. Qualche residente l’ha visto all’opera e l’ha seguito. Si è creato, così, un piccolo fronte di resistenza ambientale, una piccola squadra spontanea che, senza proclami, ha deciso di difendere uno dei tratti più belli e meno valorizzati della costa.

Denuncia politica

Ma quella di Alviano è anche una denuncia politica in quanto, a suo giudizio, “non basta sventolare le bandiere della transizione ecologica. Serve agire, partire dai territori, ascoltare le esigenze di chi li vive ogni giorno. Punta Scrugli è il simbolo di ciò che potremmo essere e non siamo. Serve rispetto per l’ambiente e servizi”.

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