I cancelli di Villa Gagliardi restano chiusi. A oltre tre mesi dalla conclusione dei lavori di riqualificazione, e nonostante la ditta esecutrice abbia smantellato il cantiere, rimosso il cartello dei lavori e provveduto più volte alla pulizia dell’area, l’accesso al parco completamente rinnovato è ancora vietato ai cittadini.
Un immobilismo che non passa inosservato e che il gruppo consiliare Cuore Vibonese denuncia senza giri di parole. “È una situazione che solleva interrogativi legittimi”, affermano i consiglieri Giuseppe Cutrullà, Danilo Tucci, Giuseppe Russo e Giuseppe Calabria. “Si ha il sospetto che l’attuale Amministrazione stia volutamente ritardando la riapertura per potersi intestare un’opera già conclusa, senza aver contribuito in alcun modo alla sua realizzazione”.
Un immobilismo che non passa inosservato e che il gruppo consiliare Cuore Vibonese denuncia senza giri di parole. “È una situazione che solleva interrogativi legittimi”, affermano i consiglieri Giuseppe Cutrullà, Danilo Tucci, Giuseppe Russo e Giuseppe Calabria. “Si ha il sospetto che l’attuale Amministrazione stia volutamente ritardando la riapertura per potersi intestare un’opera già conclusa, senza aver contribuito in alcun modo alla sua realizzazione”.
L’accusa è rivolta all’operato della Giunta in carica. Secondo i consiglieri di opposizione, “questa forma di immobilismo sembra ormai una costante”. A oltre un anno dall’insediamento, sottolineano, “nessun passo avanti è stato fatto per il Teatro Comunale” e “nessuna iniziativa è stata avviata per l’affidamento della gestione del Parco della Biodiversità e delle sue strutture”.
Non solo Villa Gagliardi, quindi. Sotto la lente finiscono anche altri luoghi della città, come la Villa di Portosalvo, “recentemente inaugurata e attualmente in stato di abbandono, con l’erba secca e gli impianti sportivi chiusi”.
Un altro punto dolente, secondo Cuore Vibonese, è rappresentato dalla scuola del quartiere Pennello. “A poco più di un mese dall’inizio dell’anno scolastico – denunciano i consiglieri – non è stata intrapresa alcuna azione per la sua riapertura, nonostante l’intervento necessario, a seguito del crollo di parte del soffitto, sia stimato in poche decine di migliaia di euro”.
Un’inerzia che, sottolineano, non può essere spiegata con la complessità burocratica o con la mancanza di risorse. “Si dimostra così, nei fatti, che il problema non è la conclusione dei lavori pubblici, ma la totale incapacità di avviarli”.
In netta contrapposizione, il gruppo consiliare cita il caso della scuola Prestera, che “riaprirà i battenti a settembre grazie a un progetto già definito, finanziato e portato avanti dalla precedente amministrazione”. Per i firmatari, “è un dato oggettivo, che non richiede commenti”.
L’affondo finale è una bocciatura senza appello: “È tempo di fare un primo bilancio: questa amministrazione continua ad attribuirsi meriti non propri e a giustificare le proprie mancanze scaricando ogni responsabilità sul passato. Nel frattempo, la città resta ferma”.